Santa Gilla. Amici di Sardegna sfrattati dai locali dove sono custoditi reperti antichi
Oggi in prefettura un vertice sul problema degli abusivi
La novità: «Le concessioni per la pesca non saranno più ereditarie, tramandate da padre in figlio, ma affidate con gare pubbliche»
Furti e abbandono. Il museo della laguna di Santa Gilla potrebbe diventare un volano di sviluppo dell'area. Invece no. Da anni è chiuso, nell'incuria totale. Boccone conteso all'interno dello stabulario tra chi vorrebbe trasformarlo in ristorante e chi invece vorrebbe farlo rimanere un centro dove si concentra la memoria del capoluogo e dei paesi che si affacciano sullo specchio d'acqua.
LA DENUNCIA Ricostruire la storia del museo della laguna è un'impresa. I locali che ospitano reperti archeologici, sottoposti alla tutela della Sovrintendenza, furono dati in concessione alla cooperativa Laguna di Amedeo Puddu, socia del Consorzio ittico che gestisce l'area. Nel '99 quei locali finirono nella disponibilità di Roberto Copparoni, dell'associazione Amici di Sardegna. I rapporti in laguna, però, non sono mai stati idilliaci. «Ci hanno rubato tavoli, sedie, attrezzature. Abbiamo subito quattro furti», commenta Copparoni. Il clima è andato sempre più irrigidendosi. «Sino a quando non ci hanno addirittura impedito l'accesso». La novità sembra materializzarsi lunedì, quando Copparoni riceve una telefonata. «Una persona qualificatasi come funzionario dell'assessorato regionale all'Agricoltura mi dice che ha avuto disposizione di costringerci a liberare i locali del Museo della laguna. Strano modo per comunicare disposizioni che andrebbero fatte in altro modo». Il responsabile dell'associazione Amici di Sardegna è sorpreso. «Non abbiamo neanche le chiavi, cosa vogliono da noi. All'interno ci sono reperti della Soprintendenza, si rivolgano a loro. Per quel che ci riguarda - aggiunge Copparoni - abbiamo presentato un piano di sviluppo che ancora attende risposte».
L'ASSESSORATO Roberto Doneddu dirige il Servizio pesca dell'assessorato all'Agricoltura. «Sul Museo della laguna è in corso un'attività amministrativa e preferisco non parlarne». Doneddu è chiaro. «Santa Gilla soffre forti criticità causate dall'abusivismo. Ecco perché è fondamentale ridefinire - adeguandole alle disposizioni della Comunità europea - le modalità delle concessioni di pesca». Tradotto? «I permessi non saranno più ereditari, tramandati da padre in figlio, ma affidati con gare pubbliche».
E di abusivismo si parlerà oggi alle 11, in prefettura, durante un incontro tra i vertici degli organi di polizia e la dirigenza del Consorzio ittico.
LA RICHIESTA Il consigliere regionale Edoardo Tocco chiede «un impegno della Regione per la manutenzione delle strade di penetrazione all'interno dello stagno di Santa Gilla».
ANDREA ARTIZZU
01/12/2010