Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Krylov e Golan insieme Un duo da primato nel segno di Prokofiev

Fonte: La Nuova Sardegna
29 novembre 2010

Martedì al Comunale «Lo schiaccianoci»


CAGLIARI. Dopo la Zilberstein, è salito venerdì sul palco del Comunale un altro moscovita, Sergej Krylov. Lui, che proprio la Zilberstein può annoverare fra le collaborazioni cameristiche, è spesso presente sul cartellone del Lirico. L’ultima volta in questa Stagione a maggio, diretto da Peter Feranec, eseguì il «Concerto in re maggiore» op.35 di Ciajkovskij. È in coppia stavolta con Itamar Golan, pianista non meno prolifico in quanto a collaborazioni con virtuosi dell’archetto: da Vengerov a Rachlin, da Mischa Maisky a Shlomo Mintz, o al Comunale, nel 2008 con Repin.
Stiamo quindi in ambito russo con Prokofiev di cui eseguono, per rompere il ghiaccio, i «Cinque canti senza parole». È curioso: un’altra “opera 35”. Ma siamo ben lontani dagli stilemi espressivi di Ciajkovskij. Qui Prokofiev sembra memore piuttosto della lezione raveliana in quanto a linguaggio coloristico, atmosfere cupe e soffuse, melodismo rapsodico; in perfetta “liaison” con il brano successivo, sempre di Prokofiev, la «Sonata n.2» op.94. In entrambe le pagine si nota subito lo splendido suono dello Stradivari di Krylov, limpido, adamantino, d’una chiarezza intatta anche nei passaggi più muscolari. Ogni colpo d’arco, martellati, picchettati, détaché, son resi con estremo controllo e pulizia. E non meno esemplare si rivela la concertazione fra i due strumenti, dai fraseggi ai rapporti di volume sonoro, all’intrecciarsi delle invenzioni ritmiche, tutto s’incastra a dovere. Va sottolineato come Golan mai per un attimo sia solamente “accompagnatore” di Krylov ma, anzi, protagonista alla pari, con un pianismo gravido di iridescenze, ricco di sfaccettature timbriche. Dallo scintillio di Prokofiev alla «Regensonate» di Brahms la qualità non cambia: ineccepibile l’intonazione di Krylov, sempre nitido anche su bicordi e tricordi; un po’ severa la lettura di Golan, qui molto parco nella pedalizzazione. E infine, con la «Fantasia D.934» di Schubert, un eloquio strumentale densissimo, che coniuga carisma ed equilibrio espressivo. Strepitosi!
Martedì al Comunale sarà di scena «Lo schiaccianoci» di Ciajkovskij con il Balletto dell’Opera di Riga e Farhads Stade sul podio. (gabriele balloi)