Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

La partita si gioca sul parco della musica

Fonte: La Nuova Sardegna
29 novembre 2010

Teatro lirico in crisi, la Regione destina sei milioni per il lancio del nuovo spazio pubblico che fa già gola agli operatori privati



Prosegue l’occupazione del Comunale, oggi il sindaco tratta con le banche per salvare gli stipendi



E’ allarme per i debiti maturati coi fornitori: 4 milioni per il 2009

MAURO LISSIA

CAGLIARI. C’è una partita parallela che riguarda il futuro sempre più incerto del teatro lirico: si gioca sul parco della musica, la struttura costata 24 milioni.
A gestirla dovrebbe essere la Fondazione, ma la crisi finanziaria esplosa fragorosamente in questi giorni - sono a forte rischio gli stipendi di novembre, dicembre e la tredicesima - impone un grosso punto interrogativo sul reale destino dell’ex campo Cima. Da un lato c’è il nuovo edificio della sala prove, che serve ai musicisti del Lirico e solo a loro. Dall’altro a breve sarà pronto uno spazio utilizzabile come arena all’aperto, che fa gola soprattutto agli operatori privati. Nella finanziaria regionale che sta per andare all’approvazione del consiglio sono previsti sei milioni di euro in tre anni per mettere a regime il parco e farlo funzionare, ma per tenere a galla il teatro il sindaco Emilio Floris punta sulla quota di contributo regionale legato al fondo unico per lo spettacolo, già passata in commissione. Questo perchè non esiste alcuna certezza sulla possibilità di assorbire i sei milioni per il parco nei conti della Fondazione: la destinazione di quei soldi è un’altra. Non solo: fra gli operatori dello spettacolo si parla dell’European jazz expò che già quest’anno è passato dalla Fiera al T-Hotel e allo stesso comunale. Nel 2011 potrebbe tenersi tra maggio e giugno, con date programmate al parco della musica e nell’hotel del gruppo Cualbu. A meno che non si ipotizzi una collaborazione diretta tra Lirico e privati - Gualtiero Cualbu fa parte del consiglio d’amministrazione della Fondazione - è difficile pensare che le somme stanziate dalla Regione vadano nelle casse di via Sant’Alenixedda.
Oggi potrebbe essere una giornata decisiva per i dipendenti del Lirico, in apprensione per lo stato finanziario della Fondazione. In un colloquio telefonico con alcuni sindacalisti il presidente Emilio Floris ha annunciato che di primo mattino incontrerà i dirigenti del Banco di Sardegna per discutere sulla possibilità di ottenere un’anticipazione sui contributi regionali dati in arrivo per metà gennaio, dopo il via libera alla finanziaria. Attorno a mezzogiorno Floris comunicherà l’esito dell’incontro in teatro, occupato da sabato sera a oltranza da un gruppo di dipendenti. La preoccupazione si taglia a fette: «Stando al bilancio 2009 - avverte Annalisa Pittiu della Fistel-Cisl - la Fondazione ha debiti per quattro milioni di euro nei confronti di fornitori. E’ il dato più grave, perchè si parla di ingiunzioni in arrivo e soprattutto diversi artisti avrebbero annunciato di voler negare le proprie prestazioni, visto che il teatro ha i pagamenti in ritardo». D’altro canto ai sindacati non sono state fornite indicazioni definitive sulla situazione finanziaria della Fondazione: «Il sindaco ci ha parlato di un debito patrimoniale di quindici milioni - spiega Giampaolo Ledda dello Snater - ma fino a poco tempo fa si parlava di ventiquattro milioni, vale a dire l’‘eredità’ lasciata dalla gestione Meli». Non è una differenza da poco, per quanto nessuno in teatro accusi l’accoppiata Pietrantonio-Caldo di aver generato questa voragine: «Il ministro Bondi aveva revocato l’ultimo taglio al fondo unico per lo spettacolo - riconosce Annalisa Pittiu - e tutte le fondazioni, compresa la nostra, hanno messo nel bilancio la cifra che veniva data in arrivo. Poi invece Tremonti il taglio l’ha fatto, ma non è certo colpa del sovrintendente se il ministro ha deciso così».
Non resta che attendere i prossimi giorni e l’esito della verifica sui bilanci affidata al consigliere di amministrazione Oscar Serci. L’aria in teatro è quella della resa dei conti, mentre in settimana il sindaco dovrebbe rispettare l’impegno e comunicare i nomi dei due rappresentanti del comune nell’organo amministrativo. La Provincia invece resterà fuori: dopo il milione e 700 mila euro versato tra il 2008 e il 2009, quest’anno non darà un centesimo al teatro. Il contributo dovrebbe ripartire col bilancio 2011 e con quello sarà nominato anche un rappresentante dell’ente intermedio.