Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Capo Sant'Elia, sulle tracce del tempio fenicio di Astarte

Fonte: L'Unione Sarda
23 novembre 2010

archeologia

Ritrovare il tempio fenicio dedicato ad Astarte, divinità dei buoni venti e protettrice dei naviganti: è il sogno degli archeologi che da due anni esplorano l'area intorno alla Sella del Diavolo e a Capo Sant'Elia. «A breve presenteremo i risultati della seconda campagna di scavi», ha anticipato l'archeologo Alfonso Stiglitz. «Finora abbiamo trovato dei frammenti di epoca romana e medioevale, ma potremmo portare alla luce materiali o strutture del tempio, costruito nel III secolo a.C».
L'unico indizio sull'esistenza del luogo di culto nasce dal ritrovamento, nel 1870, di un'epigrafe fenicia: due righe in parte illeggibili, ma che sono bastate ad alimentare la speranza. Stiglitz, insieme a Simonetta Angiolillo, è il direttore scientifico degli scavi, finanziati dal Comune ed effettuati dal dipartimento di Scienze Archeologiche e Storico-Artistiche dell'Università. Scavi complicati, in un'area di proprietà della Marina militare, sommersa dalle agavi. Proprio qui nasce il nome della città: «Sono stati i fenici chiamare così Cagliari; dal III secolo a.C. è attestato il toponimo Karales, o Karalis, poiché il loro alfabeto non aveva vocali».
Il significato è “mucchio di rocce”, o più probabilmente “promontorio”.
FRANCESCO FUGGETTA

23/11/2010