Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

E a maggio tornerà il villaggio della musica

Fonte: La Nuova Sardegna
15 novembre 2010



La manifestazione si sposterà nei parchi con una edizione più ricca



Eppur si muove. Tempestata da difficoltà finanziarie e snobbata da chi dovrebbe promuovere l’immagine di una regione che si apre all’esterno, l’Eje, European Jazz Expò, la nostra più importante manifestazione musicale (e non solo) di respiro internazionale si prepara al trasloco. A muoversi, sia in un altro periodo dell’anno, a ridosso dell’estate, che fisicamente dallo spazio che fino a oggi ne ha consacrato l’aspetto del village, la Fiera Campionaria, ai parchi cittadini. Quello del nuovo Parco della Musica, attorno al teatro Comunale e l’altro di Monte Claro, dove proprio ieri è stata presentata la nuova edizione.
Una edizione che è già in movimento da questo anno nei teatri cittadini. Ma cos’è che ha determinato in pratica lo spostamento (di spazi e di periodo) di questa imponente e seguitissima manifestazione (oltre ventimila spettatori solo lo scorso anno)? La prima risposta va cercata nella sua tradizionale collocazione di metà novembre, a suo tempo decisa dagli organizzatori dell’Eje assieme agli operatori turistici (è infatti il momento più basso di affluenza negli alberghi). Seppur altamente positiva per il pubblico, non si è tradotta in una risposta concreta sia in termini di sponsor privati che di iniziative istituzionali.
In pratica è mancato quel sostegno necessario a far decollare sul piano turistico l’iniziativa. Una battaglia che non poteva essere combattutta solo dall’Expò e dagli operatori turistici. Da qui la decisione, suggerita proprio da questi ultimi, di indirizzarsi nel periodo a cavallo tra maggio e giugno, ideale opening season per i flussi di mezza Europa.
È, ovviamente, - dicono gli organizzatori - un appuntamento e una scommessa tutta da costruire. E a questo scopo segnalano come fondamentale appuntamento, quello di sabato mattina 20 al T Hotel dove si terrà un convegno di studio proprio sull’Expò futuro, al quale sono invitati organizzazioni di settore come la Confindustria, istituzioni ma anche operatori di mezza Europa (da Umbria Jazz ai festival del Nord Europa con i quali esistono già sinergie), stampa internazionale e nazionale. Ma c’è anche un non trascurabile vuoto politico che gli organizzatori di Eje indicano. Quello dei tagli fatti alla cultura (e non a caso si è scelto ieri come giornata, quella cioè dello sciopero indetto da Federcultura) a livello statale e regionale.
A proposito della Regione, il direttore artistico dell’Eje Massimo Palmas ha ricordato come è la prima volta che vengono bloccate le anticipazioni dei contributi. Ma non solo. Da cinque anni giace inutilizzata la legge regionale.
«C’è ottusità politica e burocratica a mandarla avanti» ha detto Palmas. Una legge fatta con il contributo degli operatori, approvata nel 2006, che non sarà il massimo ma almeno prevede meccanismi condivisi. A cominciare da una logica di premialità differente dalle «mostruosità attuali» che premiano chi non fa e puniscono chi produce. «Come è il caso dell’Eje, passato da un budget di 300 mila euro a un milione con un taglio progressivo del 25% di risorse». (w.p.)