Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Accesso libero per tutti i cani in parchi e giardini pubblici ma in realtà fioccano i divieti

Fonte: La Nuova Sardegna
15 novembre 2010



Inapplicato il regolamento comunale approvato a ottobre del 2009 Nessuna attenzione per la tutela dei randagi e delle colonie feline



Gli animali domestici possono viaggiare anche sugli autobus

CAGLIARI. I cani possono entrare nei parchi, nei giardini e in qualsiasi altra area pubblica della città, basta che siano al guinzaglio del padrone. Lo stabilisce il regolamento comunale sulla tutela degli animali, approvato dall’assemblea municipale il 13 ottobre 2009 e rimasto inapplicato per ragioni tutte da scoprire. L’articolo 19 è chiarissimo: l’accesso degli animali negli spazi verdi della città è libero, non c’è neppure l’obbligo di museruola per il quale si deve fare riferimento alle norme nazionali. Eppure ovunque in città campeggiano cartelli di divieto con minacce di sanzioni per chi dà il via libera ai quattrozampe.
A rileggere quel regolamento, rimasto in buona parte lettera morta, gli animalisti dovrebbero ringraziare l’amministrazione comunale che si dimostra sensibilissima alle esigenze di cani e gatti. Prescrive addirittura ai cittadini il dovere di garantire ai cani un’attività motoria costante, il divieto di tenerli alla catena e la realizzazione si spazi dedicati ai giochi per gli amici dell’uomo. Tutto perfetto, tutto in direzione di un animalismo non solo di facciata. Solo che poi basta darsi un’occhiata in attorno per capire come l’amministrazione Floris da un lato abbia compiuto un passo avanti verso una convivenza sana e regolata animali-cittadini. Dall’altro però il passo è rimasto a metà, nel senso che i cinofili cagliaritani possono rivendicare i propri diritti soltanto sulla carta. Per esempio l’intero articolo 9 del regolamento, dedicato ai maltrattamenti degli animali, dispone un’apprezzabile sequenza di divieti a tutela di cani e gatti. Così come l’articolo 14 garantisce l’accesso degli «animali d’affezione su tutti i mezzi di trasporto operanti nel comune purchè siano puliti e privi di parassiti». Diritti che sono rimasti inosservati, perchè questo regolamento così civile e avanzato non ha avuto l’eco che meritava ma soprattutto è rimasto in contrasto con la politica reale dell’amministrazione comunale, fatta di divieti e di emarginazione per chiunque possieda un animale. Provate a portare un cane al guinzaglio nel parco di Monte Urpinu o a Monte Claro, ai gardini pubblici o in qualsiasi altro spazio pubblico verde: dovrete fare i conti con divieti e controlli, come se il regolamento non esistesse. Prevalgono le paure di madri che temono aggressioni contro i propri bambini. Certo esistono gli obblighi anche per chi va a spasso col proprio cane: uno su tutti quello di raccogliere gli escrementi, utilizzando i sacchetti acquistabili in qualsiasi negozio di animali.
Il regolamento comunale dedica una gran parte delle prescrizioni ai gatti: quelli liberi che vivono nel territorio della città - è scritto all’articolo 22 - appartengono al comune di Cagliari. Che dovrebbe difenderli, tutelarli e garantire loro una vita a misura di felino. Anche su questo punto le norme approvate dal consiglio comunale sono rimaste sulla carta, la tutela delle colonie feline non è certamente all’attenzione degli amministratori. Le disposizioni finali del regolamento, quelle che indicano sanzioni e doveri di vigilanza, sono solo teoria.