Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tuvixeddu, lite Legambiente-Pili

Fonte: L'Unione Sarda
15 novembre 2010

Secondo il parlamentare del Pdl il codice Urbani parla di miniere e non di cave
«La legge impone il vincolo minerario». La replica: «È falso»
Venerdì l'ex presidente della Regione aveva presentato l'interrogazione indirizzata al ministro sul blocco dei cantieri.
Tirati in ballo dal deputato del Pdl Mauro Pili, gli ambientalisti non tardano a far sentire la loro voce sul caso Tuvixeddu, passando al contrattacco. E ricevendo, a loro volta, una controreplica al vetriolo.
GLI AMBIENTALISTI All'ex presidente della Regione, che si era detto stupito delle tante manifestazioni ambientaliste contro le opere pubbliche e private da realizzare attorno ai colli di Tuvixeddu e Tuvumannu (riscontrando l'assenza di eguali preoccupazioni per la lottizzazione da 8 mila residenti alla quale un gruppo imprenditoriale vuol dar vita nell'area dell'ex Fas di Elmas), Legambiente Sardegna ha risposto con una lunga e articolata nota.
L'ATTACCO «L'onorevole Pili non può non sapere che nel 2004, un anno dopo la firma del Piano integrato d'area e quattro anni dopo l'accordo di programma, il Parlamento ha approvato il codice del Paesaggio, che prevede il rilascio di pareri sui diversi valori, paesaggistici, archeologici, ambientali, storici, minerari, anche sovrapposti e coesistenti, che devono essere individuati in un bene, e la conseguente tutela dello stesso attraverso vincoli specifici». A parere di Legambiente, dunque, i vincoli apposti dalla Sovrintendenza sono tutt'altro che pretestuosi: «Ci appare poi offensivo nei confronti del ministero dei Beni culturali e della Regione che nell'interrogazione venga richiesta addirittura la nomina di un commissario straordinario, quasi si dovesse intervenire su una calamità naturale. La soluzione c'è già ed è quella dell'ordine del giorno approvato in Regione: subito i fondi per il parco archeologico e niente più cemento».
CAVE E NON MINIERE La replica di Pili è arrivata a stretto giro di posta: «Leggo senza stupore la scontata nota di Legambiente, che critica la mia interrogazione sul blocco dello sviluppo di Cagliari in seguito ai vincoli minerari sui colli di Tuvumannu e Tuvixeddu», ha detto il parlamentare. «Sorprende che pseudo tutori dell'ambiente continuino a difendere vincoli pretestuosi che producono solo un risultato: far morire il parco archeologico e favorire il degrado dei due colli».
LEGGE IGNORATA Analizzando l'attacco degli ambientalisti, il deputato scova anche un'altra presunta debolezza: «Non solo difendono il degrado ma ignorano la legge: nel codice Urbani si tutelano gli insediamenti minerari di valore ma da nessuna parte si parla di tutela di cave», sostiene, «confondere le miniere con volgari cave è come non distinguere il giorno con la notte. L'atto con il quale viene apposto il vincolo minerario costituisce, infatti, una vera e propria sconfessione per tutti i tecnici e per lo stesso ministero dei Beni Culturali che, in almeno due decenni di storia amministrativa e di tutela, non si sarebbero mai accorti dell'esistenza del valore minerario di quell'area».
ANTHONY MURONI

14/11/2010