Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«In futuro più rigore nella gestione del Lirico»

Fonte: L'Unione Sarda
15 novembre 2010

Teatro. L'appello del Libersind a consiglio di amministrazione e sovrintendente

«È incomprensibile ed inaccettabile che la dirigenza del Lirico, pur avendone avuto la possibilità, non abbia voluto modificare la programmazione di fine anno in modo da portare benefici reali, vitali per il futuro del teatro. Ora che Pietrantonio è stato confermato vedremo che proposte ci farà. Noi vigileremo con attenzione perché qui è in ballo la chiusura del teatro».
Andrea Saccarola, primo oboe dell'orchestra della fondazione, è il leader del Libersind, il sindacato degli orchestrali che, al di là dei numeri, ha un peso specifico importante perché se sciopera un impiegato i danni sono relativi, se scioperano i musicisti salta lo spettacolo.
In questi mesi non hanno mai manifestato con i sindacati confederali né con gli altri autonomi, non hanno scioperato martedì ma hanno partecipato ai tavoli di confronto. Ed hanno sempre criticato la gestione Pietrantonio. Preferendo, tuttavia, non alzare la voce.
Sia alla vigilia della nomina del nuovo numero uno del teatro che ieri hanno chiarito quali sono i cardini sui quali si deve reggere il futuro del teatro: prudenza e rigore. Tradotto: bisogna utilizzare l'orchestra e il coro stabili, salvaguardare l'occupazione, contenere la spesa e risanare il debito patrimoniale. «Che senso ha, quando si devono tenere i conti in pareggio, far venire grandi nomi con costi elevati? Che senso ha fare economie solo sul personale precario?», si chiede Saccarola. «In quasi tutti i teatri italiani, da Roma a Torino, le orchestre interne sono apprezzate e anche la nostra ha grandi qualità. Spero che nella riunione convocata per martedì il cda ci presenti un piano che vada in questa direzione».

14/11/2010