Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La battaglia di Cagliari

Fonte: L'Unione Sarda
20 ottobre 2010

Scontri tra pastori e polizia: 40 feriti, 5 arresti
Parte una bottiglia, poi un'altra. Vola anche qualche pietra. Spuntano i manganelli, a ruota i lacrimogeni. La tensione s'incendia all'improvviso, la manifestazione va fuori controllo. Guerriglia nel centro di Cagliari. Pastori e forze dell'ordine si affrontano sotto il Consiglio regionale. Un quarto d'ora di follia (il via alle 17 e 45) finisce con cinque arresti e quaranta persone - compresi tre agenti - costrette a ricorrere alle cure mediche. Le condizioni di un manifestante sono drammatiche: sarebbe stato centrato da un lacrimogeno, rischia di perdere un occhio.
POMERIGGIO FOLLE Non è chiara la dinamica che ha scatenato gli scontri. Meglio: non è chiaro chi abbia fatto partire il lancio di oggetti contro il cordone di sicurezza della polizia e dei carabinieri davanti al palazzo regionale. La questura parla apertamente di infiltrazioni che con il popolo delle campagne non hanno nulla a che fare. L'avanzata del fronte dei pastori verso un ingresso laterale del Consiglio fa arrivare in fretta il corpo a corpo con le forze dell'ordine in assetto antisommossa. Carica e lancio di lacrimogeni. I manganelli si agitano nel cuore di una città sotto scacco. Via Roma (anche il lato mare) si spezza in due, il traffico va in tilt. Anche in viale Regina Margherita c'è agitazione. Qualcuno rivolta i cassonetti in mezzo alla strada: «Non erano i pastori», assicura un testimone.
FERITI ALL'OSPEDALE Nel frattempo una quindicina di autoblindati di polizia e carabinieri si schiera attorno ai manifestanti di via Roma. In pochi istanti il fumo dei lacrimogeni ha il sopravvento e riporta la calma. Ma a terra restano numerosi feriti. Parte il suono delle ambulanze, circolano le prime notizie preoccupanti. Un manifestante viene colpito da un lacrimogeno: i medici del San Giovanni di Dio stanno facendo di tutto per salvargli l'occhio ma la situazione appare quasi compromessa. Finiscono all'ospedale anche tre poliziotti: un funzionario, un agente dell'anticrimine (con la mascella rotta) e uno del reparto mobile. Devono sottoporsi alle cure dei medici anche un pastore di sessant'anni e un'allevatrice di quaranta. Un colpo di manganello centra sul ginocchio un ragazzino di sedici anni: «Non ho fatto niente», si lamenta, «ero seduto su un muretto». Anche un fotoreporter cagliaritano (Mario Lastretti) finisce all'ospedale, colpito alla testa da un lacrimogeno.
GLI ARRESTI Le forze dell'ordine individuano subito alcuni presunti responsabili degli incidenti e cinque persone (quattro fermate dalla polizia, uno dai carabinieri) finiscono in manette. Secondo le prime indiscrezioni, per tre manifestanti oggi verrà confermato l'arresto, mentre altri due dovrebbero essere rilasciati con una denuncia a piede libero.
LE POLEMICHE «Non abbiamo fatto nulla. Vogliamo solo sopravvivere», urla tra le lacrime Antonio Bussu, allevatore di Abbasanta. «Siamo alla fame per il prezzo del latte e del formaggio. Vogliamo solo fare sentire la nostra disperazione. Ma non ci aspettavamo questo trattamento». Giuseppe Demontis, 66 anni, azienda a Sant'Antonio di Gallura, si sfoga: «È stata una carica assurda, siamo stati aggrediti». Gli fa eco un collega di Bolotana: «Hanno sparato i lacrimogeni ad altezza uomo». Il tappeto di cocci di bottiglia alle spalle delle forze dell'ordine racconta però tutto il film. «I lacrimogeni sono stati lanciati in alto», assicura Giuseppe Gargiulo, vicequestore vicario che ha seguito da vicino le operazioni delle forze dell'ordine.
GIULIO ZASSO

20/10/2010