Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

La burocrazia uccide Piazza Maxia

Fonte: La Nuova Sardegna
7 ottobre 2010



Slitta ancora il cantiere per completare i lavori: forse se ne riparla lunedì



IL DISASTRO La pazienza dei residenti è ormai arrivata al limite e si annuncia la serrata delle attività commerciali

ANTONELLO DEIDDA

CAGLIARI. Da mistero buffo a comica finale. Piazza Maxia è diventata una barzelletta. L’ultima è che non si sa quando aprirà il nuovo cantiere, l’aggiudicazione dell’appalto vinto da una ditta di Capoterra slitta di qualche giorno e se ne riparlerà lunedì come minimo.
Che volete, sono i tempi della burocrazia, ripetono da via Roma. Ma intanto nella «piazza porcata» - come l’hanno ribettezzata splendidamente i residenti e il popolo dei lenzuoli - è tutto fermo come l’aveva lasciato la ditta che alla fine di luglio dopo un lungo tira e molla era stata sconfessata e cacciata dall’amministrazione comunale. Sono passati altri due mesi e mezzo, l’unico segno di vita è un solerte operaio del Comune che ogni mattina apre il cancello e innaffia le aiuole e le piante scheletriche che sono state piantate a furore di popolo. Poi, di sera, accende la luce verdognola che nelle intenzioni degli addetti ai lavori dovrebbe essere quel tocco in più in grado di distinguere la piazza dalle altre. «Lo faccio per quando verranno tempi migliori», ripete l’operaio a chi lo interroga sulle prossime mosse del Comune. Intanto grazie al nuovo rinvio la data di fine cantiere è spostata in avanti: nel capitolato d’appalto la ditta ha 45 giorni lavorativi di tempo per completare il lavoro. Tra festività e qualche interruzione da mettere nel conto, l’inaugurazione della nuova piazza Maxia slitta sicuramente al 2011. Non più a Capodano ma come minimo all’Epifania. Sperando che non si tiri per le lunghe sino a Carnevale.
Una gran bella prospettiva per chi abita dalle parti di piazza Maxia e che ogni giorno è costretto a convivere con una situazione di estrema precarietà. Una situazikone che dura da quasi due anni. «Troppo», ripettono tutti. Basti dire che la prima data di fine lavori era stata indicata a novembre 2009 e da allora, di mese in mese e di rinvio in rinvio, si è arrivati al punto di essere stati costretti a cacciare la ditta vincitrice dell’appalto e a chiamarne un’altra. Un appalto da un milione e 300 mila euro, è bene tenerlo sempre a mente. Anche perchè c’è chi dalle parti di piazza Maxia si è letteralmente rovinato. Davide Bandino, il gommista, sta cercando sistemazione: «Qui è impossibile lavorare, non si ferma più nessuno e anche i vecchi clienti, tra macerie e disagi assortiti, se possono vanno altrove». Bandino, che è anche uno dei portavoce della protesta, non sa più a che santo votarsi. Anche il distributore di bombole che si trova nella stessa via ha le stesse difficilota e la stessa idea: andare via, scappare da piazza Maxia. Un altro sintomo della crisi che hanno attraversato e vivono altri commercianti: il bar che si trova ad un lato della piazza ha visto diminuire drasticamente gli affari, un tempo aveva tanti clienti mentre oggi è destinato a cambiare gestione: facendo due conti, non conviene più stare da quelle parti.
Ma tra rinvie e falsi allarmi inaugurazione la gente è è disperata. Quando ripartirà il cantiere - si spera già lunedì - ci vorrabo altri tre mesi di lavoro e disagi per completare quello che era stato presentato come un progeto rovoluzionario, di cui gli abitanti della zona sarebbero stati orgogliosi. Per adesso ci sono da segnalare solo arrabbiature e rassegnazione. Di certo i lavori finali non miglioreranno granchè la situazione: resta da collocare la ringiera che dovrebbe non creare problemi a chi sta in alto, in via De Gioannis, ed evitare cadute nel «buco» che sta sotto. Poi c’è da mettere a posto la aiuole e il verde, ripensando ai famosi giardini verticali, fiore all’occhiello dell’operazione. Sarà così o alla fine il progetto perderà per strada dei pezzi? Intanto, in attesa di rivedere qualche operaio al lavoro, c’è una brutta notiziaa. Il numero dei parcheggi diminuirà, perchè in via De Gioannis, ad un lato della piazza, saranno collocati dei dissuasori. Si salvi chi può, il disastron è dietro l’angolo.