Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Terreni del Cacip, tre lettere accusano Fadda

Fonte: L'Unione Sarda
4 ottobre 2010

Autorità portuale. Il presidente Milia ha i documenti che dimostrerebbero la volontà di recuperare le aree

La Provincia torna alla carica contro l'Autorità portuale: durante l'ultima riunione del consiglio, il presidente Graziano Milia ha dichiarato in aula di essere in possesso di tre lettere che dimostrano come l'Autorità portuale e il suo presidente Paolo Fadda abbiano, di fatto, contribuito a mettere in moto l'azione di recupero dei terreni del Cacip da parte del demanio.
LE LETTERE I documenti, spiega Milia, gli sono stati inviati da anonimi e «dimostrano come il presidente dell'Autorità portuale ci abbia detto cose non vere». La prima lettera, datata 12 ottobre 2007, ha come oggetto la «delimitazione delle aree del Porto canale» ed è indirizzata alla Direzione generale per le infrastrutture della navigazione marittima e interna del ministero dei Trasporti: «Nei giorni scorsi ho appreso», scrive Fadda, «che il Casic sta procedendo alla vendita di alcuni terreni ricadenti nelle aree che dovrebbero essere oggetto della IV delimitazione», aggiungendo che «attesa la delicatezza della questione ho ritenuto doveroso informare codesto ministero per gli eventuali provvedimenti ritenesse assumere». La seconda, del dicembre 2007, è indirizzata al ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi per chiedere un incontro su questi temi: il Casic, è scritto, «sta procedendo alla cessione di aree strategiche a terzi e alla realizzazione di infrastrutture primarie», specificando che «tale situazione a mio avviso non è tollerabile perché gli interessi primari dello Stato rischiano di essere compromessi». Infine nella terza, del 31 agosto 2009, destinata al direttore generale dei Porti Cosimo Caliendo e al direttore marittimo della Sardegna Cristiano Aliperta, si chiede se «non sia utile avviare un'ulteriore procedura di delimitazione delle aree del Porto canale, quantomeno per dirimere la questione delle proprietà delle aree sul fronte banchina».
L'ATTACCO «Queste lettere dimostrano che il presidente dell'Autorità portuale ha preso un'iniziativa senza informare il comitato portuale, decisione che lede le nostre aspettative autonomistiche», afferma Milia, che in aula ha ribadito: «L'irritazione è aumentata soprattutto quando l'Autorità portuale ha detto di essere spettatrice del processo, quando così non è stato. Ecco perché il sistema delle autonomie ha chiesto le dimissioni del presidente dell'Autorità portuale». Fadda, interpellato sulla vicenda, non ha voluto rilasciare commenti.
NICOLA PERROTTI

03/10/2010