Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Fiaba day» contro le barriere architettoniche

Fonte: La Nuova Sardegna
4 ottobre 2010



Domani la manifestazione davanti alla Capitaneria di porto che ha messo a disposizione dei disabili le motovedette per un tour nel Golfo Il Cusma e il progetto «Sogno»: ragazzi down e autistici giocolieri tra i pazienti oncologici



Marcello: «Nonostante gli accordi la città è piena di ostacoli»

CAGLIARI. Domani tutti in piazza Deffenu davanti alla vecchia Capitaneria di porto per abbattere le barriere architettoniche e trasformare i luoghi in cui viviamo anche in luoghi accessibili. Sarà un «Fiaba Day»: qui come nel resto d’Italia.
La manifestazione è stata presentata ieri mattina da Fabrizio Marcello, portavoce della rete «Fiaba», in Capitaneria di porto assieme al comandante Giuliano Martinez. Alcune motovedette saranno messe a disposizione dei partecipanti disabili per un tour nel Golfo degli Angeli. Ieri Marcello, che è anche un consigliere di circoscrizione, ha spiegato che le barriere architettoniche sono un ostacolo non solo per i disabili, ma anche per gli anziani, le madri con carrozzine, i bambini, i normodotati che si trovano una condizione temporanea di disabilità. I problemi sono noti, gli elenchi dei provvedimenti da prendere subito presentati mille volte, le leggi e i finanziamenti disponibili, ma nonostante questo Cagliari, per fare un esempio, continua a non avere marciapiedi a misura di disabile, strade senza buche e pericolosi avvallamenti, uffici pubblici realmente aperti a tutti i tipi di pubblico. Valga l’esempio della circoscrizione 3 dove gli uffici degli assistenti sociali sono nel sottoscala raggiungibile tramite scalini. In via Seruci c’è una persona che di fatto è segregata in casa da cinque anni. Storie di inciviltà che dovrebbero essere conosciute ai rappresentanti degli ordini e degli albi professionali (ingegneri, architetti, geometri) per progettare in maniera diversa. Nell’occasione Antonio Serra e Chiara Longhi del Cusma, il centro universitario di medicina simulata, hanno raccontato di uno straordinario progetto: ragazzi down e ragazzi autistici formati per intrattenere i pazienti ricoverati all’Oncologico con giochi, incontri, momenti di solidarietà. Il progetto si chiama «Sogno» e ha addestrato i ragazzi alla giocoleria sanitaria. I risultati? Longhi: «Sorprendenti, per i pazienti, per i disabili che si accorgono dell’utilità del loro lavoro».