Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Piazza Maxia, arrivederci al 2011

Fonte: La Nuova Sardegna
30 settembre 2010



Lunedì riprendono i lavori, ma servono altri tre mesi per il restyling


ANTONELLO DEIDDA

CAGLIARI. Piazza Maxia, arrivederci al 2011. Una notizia buona e l’altra cattiva per la piazza più disastrata di Cagliari. Il nuovo appalto è ok e lunedì riaprirà il cantiere, ma per chiudere i lavori serviranno altri tre mesi.
Salta così anche l’ennesima promessa dell’amministrazione comunale, che dopo aver disdetto il contratto con la ditta vincitrice del maxi appalto per rifare piazza Maxia (un milione e 300 mila euro, manco fosse necessario rifare dalle fondamenta uno dei posti più belli e caratteristici di Cagliari), aveva detto che l’inaugurazione sarebbe avvenuta «al massimo» a novembre. Il nuovo bando di appalto è stato vinto nei giorni scorsi da una ditta di Capoterra, che avrà a disposizione 200 mila euro e 45 giorni lavorativi per completare il lavoro. Fatti i calcoli e tolte le giornate di festa, è evidente che se ne riparlerà per il nuovo anno. Capodanno o giù di lì dunque, a mano che non intervengano altre criticità o si ripropongano delle emergenze, elementi da tenere purtroppo sempre presenti in questi casi. È certo comunque che il Comune non accetterà ulteriori ritardi, con la minaccia di portare a giudizio anche la ditta di Capoterra come è successo in precedenza per quella di San Gavino che ha sbaraccato alla fine di agosto dopo un lungo tira e molla con i tecnici comunali che contestavano ritardi assortiti e lavori non fatti a regola d’arte.
Ma cosa rimane da fare in piazza Maxia? Non molto per le verità, parecchie rifiniture e un restyling complessivo: la sistemazione della panchine e del verde, la perimetrazione delle aiuole e la posa in opera di una cancellata nella parte superiore della piazza, in modo da evitare che da via De Gioannis qualcuno psssa cadere giù e farsi male. Oltre ai famosi giardini verticali, che doveva essere uno dei fiori all’occhiello nel progetto originario, l’elemento caratterizzante dell’intera opera. Inventati nei primi anni Novanta da un noto botanico francese, Patrick Blanc, i giardini vertilati sono delle cascate di verde che riprendono quelle che si possono ammirare nella foreste tropicali, malesi o brasiliane, con piante che sembrano letteralmente sospese. Il progetto prevede un sistema che ha le radici in una struttura modulare composta da tre elementi (pannello di Pvc, strato di feltro e cornice metallica), con acqua e fertilizzanti che vengono forniti capillarmete. Una idea che in Francia e in Europa ha trovato tantissimi estimatori ma che pare non ne abbia ancora abbastanza in Italia. L’impresa cacciata dal Comune aveva chiesto chiarimenti, ricevendo dai progettisti solo vaghe risposte. Che cosa succederà stavolta? Nei giorni scorsi, giusto per dire che il Comune ha sempre a cuore le sorti della piazza, gli operai hanno verificato il funzionamento dell’impianto di luci applicato ad una parete della piazza, sulla quale dovrebbero essere disposti i giardini verticali. Di notte si spande una luce verde che però - senza piante - non offre nessuna attrattiva. Magari prossimamente l’effetto sarà migliore. Di sicuro dovrà essere completato anche il settore del verde, perchè oggi come oggi la cornice di erba rachitica, piante e alberi è deprimente.
Tutto qui, la gente di piazza Maxia e il popolo dei lenzuoli di protesta ai lalconi di casa incrocia la dita: rassegnati dai ritardi record, sperano che l’inizio 2011 sia la volta buona. Intanto vanno avanti ricorsi e guerre di carte bollate, con la Corte dei Conti che presto potrebbe chiedere spiegazioni su costi e spese: ci sarà da ridere e da piangere. Senza dimenticare la denuncia che è stata presentata nei mesi scorsi in Procura dal consigliere comunale del partito democratico Claudio Cugusi: «I giudici dovrebbero occuparsi della vicenda e verificare cosa è stato fatto». Si spera che i tempi non si allunghino ancora. Sarebbe l’ultima beffa, quella sì davvero ineccettabile.