Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Sbagliato finanziare i voli low cost»

Fonte: L'Unione Sarda
28 settembre 2010

Claudio Piga professore in Economia turistica in Inghilterra critica le scelte della Regione

Il docente: tratte coperte senza contributi per le compagnie
Piga: «Le compagnie low cost non devono gestire i flussi e la pianificazione turistica»
Tra i due litiganti il terzo gode. La cancellazione di 13 rotte low cost da e per l'aeroporto di Cagliari e il relativo incremento dei voli nello scalo di Alghero avrà un beneficiario: le compagnie aeree. Già, perché nel frattempo che il capoluogo e il centro catalano si asserragliano dietro barricate da campanile, le società che gestiscono i voli impongono la loro legge, prendere o lasciare, e incassano finanziamenti milionari. Poco importa se arrivano da Elmas o da Fertilia. Ebbene, un professore universitario suggerisce una scelta che farà discutere: tagliare ogni tipo di sovvenzione alle compagnie a basso costo, tanto coprirebbero ugualmente le destinazioni, e destinare quei soldi a iniziative mirate in grado di attrarre turisti. Tradotto, «non lasciare che siano le compagnie low cost a decidere su come e quando gestire la pianificazione turistica, ma la Regione, che sino a oggi si è comportata in modo amatoriale, dilettantistico».
NIENTE SOLDI Claudio Piga è un professore universitario sassarese che attualmente insegna Economia del turismo alla School of business and economics della Loughborough University. «Un'attenta analisi delle strategie Ryanair evidenzia come il vettore low cost guardi al mercato sardo in maniera molto più sistemica e integrata di quanto non facciano le nostre istituzioni pubbliche che muovono i fondi per la destagionalizzazione secondo logiche che non hanno niente a che vedere con una visione strategica del turismo in Sardegna». Il professore di Economia del turismo propone di analizzare la vicenda da un altro punto di vista. «Sembrerebbe che Ryanair veda molte più sinergie tra Alghero e Elmas di quante non ne vedano i nostri programmatori pubblici. Ovvero, siamo veramente sicuri che la Ryanair abbandonerebbe il mercato sardo se non le venissero pagati i sussidi? E se invece quei sussidi venissero usati per costruire, ad esempio, due campi da golf (uno a nord ed uno a sud, per carità) che richiamerebbero turisti dal nord Europa in bassissima stagione, la Ryanair non avrebbe forse interesse a gestire quel flusso senza bisogno di contributi?». Ma allora, quale potrebbe essere una via da seguire per far diventare davvero l'Isola meta del turismo? «Una vera politica sostenibile del turismo non dovrebbe esclusivamente essere mirata a muovere capitali fuori dalla Sardegna verso Dublino e dintorni, ma anche e soprattutto a costruire infrastrutture di ottimo livello che servano a creare posti di lavoro in Sardegna».
LE AGENZIE DI VIAGGI Capire quali sono i risvolti economici derivanti dal taglio delle rotte low cost nel sud della Sardegna non è semplice. Franco Turco, direttore di un'agenzia di viaggi, giudica scellerata la decisione di cancellare le rotte low cost, specialmente quelle con la Germania. «I nostri politici non hanno valutato la portata della vicenda: migliaia di posti di lavoro salteranno per aria. Un disastro paragonabile alla chiusura di 50 Vinyls». Turco non risparmia critiche. «In questa fase la Regione e la Sogaer, la società che gestisce lo scalo cagliaritano, sono colpevolmente assenti, mentre dobbiamo fare i complimenti alla Provincia e al Comune di Cagliari. Due enti divisi dai colori politici, ma uniti dalla volontà di difendere uno dei pochi volani dell'economia. Dà più risultati un euro investito nelle rotte low cost che cento euro spesi in qualsiasi altra iniziativa».
A quanto equivale il taglio delle rotte? «Inquadrare un turista che viaggia, mangia e dorme a basso costo non è semplice. Chi utilizza i voli low cost acquista il pacchetto su internet e raramente passa attraverso le agenzie di viaggi», commenta Ciro Perrino, responsabile di un tour operator. «Una cosa è certa: chi vola con 20 euro, certo non spende cento euro per un albergo».
ANDREA ARTIZZU

28/09/2010