Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Cellino presenta il nuovo stadio

Fonte: La Nuova Sardegna
24 settembre 2010

Oggi nella sala consiliare del Comune di Elmas sarà svelato il progetto


IL SANT’ELIA VERSO LA PENSIONE La società rossoblù è sicura di farcela, l’incognita sui terreni vicino all’aeroporto

ANTONELLO DEIDDA

CAGLIARI. Una accelerata verso la nuova casa del Cagliari, il primo passo verso la pensione del Sant’Elia. L’appuntamento è per questa mattina a mezzogiorno, nella sala municipale del Comune di Elmas: il presidente Massimo Cellino presenterà il progetto del nuovo stadio, illustrando nei particolati un’operazione che è stata accompagnata da mille polemniche e che già altre ne annuncia all’orizzonte. Il lungo tira e molla con l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Floris e le interminabili discussioni in consiglio non sono ancora sopite e di certo se ne avvertirà il riverbero ancora per molto: qualcuno in via Roma non si è ancora rassegnato a veder partire il Cagliari, con mal di pancia assortiti non solo a livello politico ma anche commerciale. Nessuno ha ancora detto come saranno le domeniche cittadine senza la più importante squadra di calcio isolana.
Se ne riparlerà, intanto lo sguardo è rivolto a questa mattina, quando verrà sollevato il velo del progetto. Curiosità e tante domande. Come si chiamerà il nuovo stadio? Resterà il nome di Karalis Arena o si è deciso di cambiare strada? La struttura progettata dall’ingegner Mario Marongiu sorgerà - o almeno così spera Cellino - in un terreno della zona di Santa Caterina, proprio a fianco dell’aeroporto di Elmas: a grandi linee dovrebbe ricalcare il progetto preparato quando ancora si parlava di Cagliari e demolizione del Sant’Elia dall’architetto Manca di Vallermosa. Altezza media, una ventina di metri; niente pista di atletica all’interno; tribune che incombono sul campo di gioco e che dovrebbero ospitere 20-22 mila spettatori (più che sufficenti per l’attuale febbre da tifo cagliaritana: oggi al Sant’Elia in media non vanno più di 15 mila persone). Uno stadio all’inglese, come si suol dire. Ma sarà importante verificare altre cose: quali saranno «le strutture ricreative, sportive, fruitive, residenziali e di servizi» di cui si è parlato da subito e che sono state messe nero su bianco nel comunicato con il quale l’amministrazione di Elmas annunciava l’avvenuto incontro con Cellino? Ci saranno solo palestre e locali per il fitness oppure è previsto il famoso polo commerciale (negozi, ristoranti e quant’altro) che era stato uno dei motivi del contendere in consiglio comunale a Cagliari? Di sicuro l’intervento prevede le realizzazione di uno stadio, di verde attrezzato, di parcheggi e di servizi generali a supporeo della struttura, più il recupero della vicina chiesetta di Santa Caterina. Inoltre si di parla di necessarie opere di contorno, tipo la viabilità, una nuova strada di acceso alla zona dove si trova l’aeroporto: uno degli elementi che avrebbero indirizzato positivamente la decisione del comune di Elmas. Vedremo, intanto resta in piedi la questione dei terreni, con la battaglie sull’area dove di Santa Caterina: un privato non se ne vuole andare e la guerra di carte bollate potrebbe pregiudicare o ritardare l’operazine. Così come resta da definire lo scontro con l’Enac, che ha dato storto il naso e dato parere negativo. E infine i tempi: quanto ci vorrà per tirare su le tribune e completare il campo da gioco? Dalla società rossoblù si ostenta sicurezza: un anno-un anno e mezzo al massimo, nel 2012 il Cagliari giocherà ad Elmas. Ma quando partirà il cantiere? Burocrazia, autorizzazioni e pass richiedono del tempo, chissà se il presidente Cellino si è attrezzato. Oggi a mezzogiorno se ne saprà di più.