Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sabato sfila una regione in crisi

Fonte: L'Unione Sarda
22 settembre 2010

Cgil, Cisl e Uil chiedono di rilanciare la vertenza entrate: «A Oristano saremo 6 mila»


Prima a Oristano, poi a Roma. A meno che la Regione non fornisca garanzie immediate sull'attuazione del protocollo firmato il 4 giugno sulla crisi e il rilancio del sistema Sardegna. Cgil, Cisl e Uil danno l'aut aut alla Giunta Cappellacci: «Nessuno dei punti previsti in quell'accordo è stato attuato, a cominciare dalla vertenza entrate, e l'Isola non può più attendere». Sabato, a Oristano, luogo simbolo della protesta, saranno seimila i manifestanti che parteciperanno alla manifestazione popolare organizzata dai sindacati.
GLI OBIETTIVI Tra le richieste c'è quello di un nuovo patto istituzionale con lo Stato per la riscrittura dello Statuto speciale, un nuovo grande piano di rinascita, una forte accelerazione della capacità di spesa, anche attraverso la revisione del patto interno di stabilità, l'attuazione del federalismo interno. E, a sostenere la rivendicazione, si schierano con i Confederali l'associazione dei Comuni (Anci) e l'Unione delle Province (Ups).
L'APPUNTAMENTO L'appuntamento è per le 10 in piazza Eleonora. Mario Medde, segretario della Cisl, ha messo subito le mani avanti: «Non è uno sciopero generale, non è previsto un corteo. È una manifestazione popolare per ripartire insieme e dare alla Sardegna un futuro». Concetto ripreso da Enzo Costa: «In piazza Eleonora D'Arborea aspettiamo 6 mila persone e ribadiamo la richiesta, per ora elusa, di convocare un Consiglio regionale straordinario sulla crisi. Magari proprio sabato, in piazza Eleonora». Costa tira le orecchie alle istituzioni: «La Regione è apatica, discute di assetti e di poltrone e non di lavoro e sviluppo». Severo anche il giudizio di Francesca Ticca, segretario della Uil sarda: «Siamo all'ultimo posto in quanto a sviluppo e occupazione. Ci ha superato anche la Basilicata». Alla manifestazione, come ha fatto sapere Umberto Oppus, segretario dell'Anci, parteciperanno anche un centinaio di sindaci da tutta l'Isola. Proprio quest'ultimo ha lanciato un appello: «Il patto di stabilità deve essere allentato, serve un impulso al federalismo interno e un serio piano per il lavoro». La crisi tocca anche le Province: «Se i Comuni stanno male», dice Ignazio Congiu, segretario dell'Ups, le Province sono messe peggio, a causa dei tagli dei trasferimenti dalla Regione agli enti locali».
IL PROGRAMMA La manifestazione si aprirà sulle note dell'inno sardo Procurad'e moderare, per dare una forte connotazione agli impulsi autonomistici. «Prima fra tutte l'autonomia finanziaria», conclude Medde. «E non parlo solo di vertenza entrate ma di mancato trasferimento dei fondi Fas alla Sardegna. Per questo, siamo pronti a portare i problemi dell'Isola all'attenzione del governo centrale».
I sindacati sono contro un federalismo che lasci in dote alla Sardegna «una Regione centralista, dopo che, finora, le risorse ci sono state concesse da uno Stato centralista».
LORENZO PIRAS

22/09/2010