Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Stadio, le mire della Sogaer sui terreni

Fonte: L'Unione Sarda
10 settembre 2010

Elmas. Aggiudicata la gara per l'ampliamento dell'aeroporto nella zona di S. Caterina

La società non possiede l'area ma ha già avviato l'appalto
L'area scelta dalla Sogaer per l'ampliamento dello scalo confina con quella acquistata da Cellino per costruire lo stadio.
A novembre del 2009, quando il discorso del nuovo stadio era legato solo alla demolizione e ricostruzione del vecchio Sant'Elia, la Sogaer pensava velocemente al proprio futuro. Con un bando preparato in tempi rapidi e un progetto realizzato dai propri ingegneri, la società che gestisce l'aeroporto di Elmas ha messo il cappello su un'area che non ha mai avuto i riflettori puntati su di se come negli ultimi mesi: i terreni di Santa Caterina. Grazie a una gara d'appalto da 6,6 milioni di euro, il presidente Vincenzo Mareddu ha messo nero su bianco la volontà di ampliare lo scalo cittadino verso Elmas, utilizzando i terreni che confinano con la chiesetta campestre. Circa quindici ettari che corrono vicino alla pista di rullaggio, più o meno all'ingresso dell'area dove dovrebbe essere costruito lo stadio e gli altri edifici previsti dal master plan del Cagliari calcio.
L'APPALTO È in quella direzione che la Sogaer avrebbe previsto l'ampliamento «del piazzale aeromobili e modifica della viabilità aeroportuale», nonostante il Comune di Elmas abbia da tempo reso noto il suo no all'espansione verso il paese. Un'operazione che ha mosso i primi passi alla fine dell'anno scorso, prima ancora che la società avesse la disponibilità dei terreni. Infatti a pagina nove del bando europeo, viene inserita una clausola fondamentale: «La gara», già assegnata a un'azienda di San Donato milanese, «viene bandita nelle more della procedura di acquisizione delle aree da parte della Committente; pertanto, le imprese concorrenti prendono atto e accettano che l'appalto dei lavori è sottoposto alla condizione risolutiva dell'eventuale mancata acquisizione delle predette aree». Una condizione che permetterà alla Sogaer di cadere in piedi se non dovesse riuscire ad acquisire - con una compravendita o con un esproprio - gli ettari di Santa Caterina. Nelle righe successive, il bando avverte: «Qualora, in occasione del maturarsi del termine programmato per l'avvio dei lavori, la Committente non avesse ricevuto in consegna le menzionate aree, l'aggiudicataria – salva perizia di variante – avrà diritto unicamente al corrispettivo per la progettazione esecutiva eseguita e approvata, senza poter richiedere alcun risarcimento o indennizzo».
LA DELIBERA La volontà di espropriare i terreni però è recente: la delibera del consiglio di amministrazione che dà il via alla procedura è di metà giugno. Proprio quando il presidente della società rossoblù Massimo Cellino si stava preparando a ufficializzare la sua intenzione di costruire lo stadio in quella zona. Il preliminare d'acquisto è dell'undici maggio, atto che ha preceduto di qualche settimana la decisione del Cda della Sogaer. Perché? Semplice: la Sogaer aveva già stipulato un compromesso con i vecchi proprietari di quei terreni. Dopo l'acquisto da parte del Cagliari, l'unica strada possibile è l'esproprio per pubblica utilità. Non solo. Dopo l'avvio della disputa sulle aree di Santa Caterina è più facile capire perché l'Enac abbia espresso prima della convocazione della conferenza dei servizi da parte del Comune di Elmas un parere negativo al progetto del Cagliari calcio. Oltre ai problemi «di ordine pubblico», bisogna considerare che i due cantieri si sfiorerebbero e le due opere sarebbero troppo vicine.
IL CDA E dopo l'approvazione da parte del Consiglio comunale della proposta di Accordo di programma per lo stadio, la Sogaer non ha intenzione di perdere tempo: il consiglio d'amministrazione è stato convocato per il prossimo 13 settembre. È inutile dire quale sarà l'argomento all'ordine del giorno.
MICHELE RUFFI

10/09/2010