Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Floris: «Quel rudere è uno scandalo»

Fonte: L'Unione Sarda
2 settembre 2010


Il sindaco: un'intesa di programma per recuperare l'ex ospedale

Per il sindaco il parere negativo «è una risposta della burocrazia non conforme alle intenzioni politiche».
Le leggi ci sono e vanno rispettate: il problema è come interpretarle. Dopo il parere negativo del Comune di Cagliari al progetto di recupero dell'ex Ospedale marino è difficile accettare e comprendere gli effetti della norma che impedisce di cancellare quello che anche il sindaco del capoluogo definisce «un pugno nell'occhio». Difficile spiegare perché quelle varianti proposte dalla società vincitrice che trasformerebbero quel rudere che si affaccia sulla spiaggia del Poetto in polo del turismo sanitario sono concesse solo per ristoranti, casinò, alberghi. Facile prevedere che tra poco dell'edificio progettato dall'architetto Badas non rimarrà altro che un cumulo di macerie.
IL SINDACO Il sindaco di Cagliari Emilio Floris due anni fa aveva messo sotto accusa la Regione - allora governata dal centrosinistra - colpevole di aver bloccato la gara e «lo sviluppo della città». Ora lo stop arriva dalla sua amministrazione. Sembra un paradosso anche perché Regione e Comune sono guidati dal centrodestra. «Il parere negativo del tecnico dell'assessorato all'Urbanistica è solo una risposta della burocrazia, non conforme a quella politica», spiega Floris. Perché certe volumetrie vanno bene nel caso di bar e ristoranti e non per un centro di riabilitazione, come lo spiega ai cagliaritani e ai turisti? «Purtroppo è difficile. Va detto - aggiunge il sindaco - che il Puc deve essere comunque rispettato». Cos'ha di sbagliato il progetto per la realizzazione di un polo turistico sanitario destinato alla riabilitazione di ricchi pensionati nordeuropei e sportivi? «Non ho visto il progetto, ma dalle foto pubblicate sul vostro giornale non mi sembra così invasivo». Quale può essere la scappatoia? «La via d'uscita è una sola: tentare un accordo di programma per superare lo scoglio del Piano urbanistico comunale. Faremo di tutto per non perdere un'occasione di sviluppo così importante per la città».
IL TECNICO Paolo Zoccheddu è il dirigente comunale dell'assessorato all'Urbanistica che ha firmato il parere negativo al progetto della Prosperius. L'ingegnere difende la sua decisione. «Sia ben chiaro, i pareri sui progetti non vengono formulati sulla base dell'umore del dirigente di turno. Si basano sul piano regolatore e sulle altre norme. Il progetto sul recupero dell'ex Ospedale marino non è conforme alle prescrizioni del Piano urbanistico comunale. Se si mantiene la destinazione d'uso sanitaria, si può fare solo manutenzione ordinaria, straordinaria e intervento conservativo. Poi, a quanto ci risulta, non era previsto uno spostamento, ma un aumento di volumetrie». La gara prevede l'abbattimento del vecchio Pronto soccorso. La Prosperius vorrebbe recuperare quelle volumetrie realizzando un solarium nell'edificio e altri ambienti distanti dal corpo principale. «O si eliminano le volumetrie che hanno aggiunto. O si chiede una variante allo strumento urbanistico per realizzare quelle modifiche. Da parte nostra - conclude Zoccheddu - c'è massima disponibilità».
LA PROSPERIUS Il responsabile della Prosperius Mario Bigazzi non vuole forzare la mano. «Le leggi, per carità, ci sono e vanno rispettate. Spesso, però, si dà più importanza alla forma e non alla sostanza». Come andrà a finire? L'architetto Enzo Satta, autore del progetto, è determinato. «Recuperare quel rudere, prima che professionale, è un impegno civile: sta cadendo a pezzi. La settimana prossima incontrerò l'ingegner Zoccheddu. Proporrò il ricorso alla legge sul Piano casa. Ma sono aperto a qualsiasi discussione. Basta che le soluzioni non debbano passare in Consiglio comunale: ci vorrebbero mesi, se non anni».
ANDREA ARTIZZU

02/09/2010