Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ex Marino, il Comune boccia il progetto

Fonte: L'Unione Sarda
1 settembre 2010


Poetto, parere negativo per il recupero del rudere sull'arenile

Recupero del vecchio ospedale Marino: tutti d'accordo meno il Comune. Resta, in attesa di crollare, il rudere.
Il Comune di Cagliari dà parere negativo al progetto di recupero dell'ex ospedale Marino. Il rudere sulla già disastrata spiaggia cagliaritana del Poetto rischia di diventare un monumento all'incuria di una città che ha le pretese di diventare la capitale turistica del Mediterraneo.
Sembrava che l'intricata vicenda sul recupero dell'edificio razionalista dell'architetto Badas fosse finalmente arrivata a una svolta. A questo aspirava la vincitrice della seconda gara (la prima era stata annullata) per la trasformazione della costruzione in un centro di riabilitazione e health farm destinata in particolar modo a ricchi pensionati nordeuropei da far svernare al caldo del Golfo degli Angeli o a sportivi professionisti. Ieri mattina, però, la conferenza di servizi convocata nella sede dell'assessorato regionale degli Enti locali e urbanistica, con tutti gli enti che in qualche modo devono dire la loro sull'iniziativa, è stata una doccia fredda che ha spiazzato dirigenti regionali e statali.
IL NIET Il brusco e inaspettato stop è arrivato dal dirigente dell'assessorato all'Ambiente e urbanistica del Comune di Cagliari, Paolo Zoccheddu. «Gli interventi previsti contrastano con la destinazione d'uso stabilita dal Piano urbanistico comunale con le categorie di intervento consentite dallo stesso». Tradurre gli aspetti tecnici della prima conferenza dei servizi è complicato, più semplice trarre la conclusione: l'ex Marino difficilmente verrà recuperato. Il direttore regionale dell'assessorato regionale all'Urbanistica Giovanni Piras ha esordito in modo esplicito. «Questa è una delle ultime cartucce da sparare per il recupero del rudere». Ma perché per la seconda volta arriva un no ai progetti presentati dalle società vincitrici (la prima bocciatura alla Sa&Go l'aveva ricevuta dalla Soprintendenza)? Nel progetto elaborato dall'architetto Enzo Satta per conto della società vincitrice, la toscana Prosperius, c'è il recupero di alcune volumetrie recuperate dall'ex pronto soccorso (un edificio di nessun valore storico, adiacente al corpo principale, da radere al suolo). Metri cubi che il progettista ha deciso di trasferire nell'ultimo piano dell'edificio di Badas per la realizzazione di una struttura in vetro, progettata seguendo le linee dell'architettura nata tra la Prima e la Seconda guerra, dove dovrebbero essere realizzate alcune stanze per i pazienti. Non solo, sempre rimanendo sotto la soglia delle cubature (il massimo concesso per quel progetto è di 5378 metri cubi), la Prosperius - ieri rappresentata da Martino Bigazzi - chiede il nulla osta per 5230), la società vincitrice vorrebbe realizzare alcune sale riunioni e locali tecnici nello spazio tra la strada e la facciata dell'edificio. L'investimento è di decine di milioni di euro e darebbe lavoro ad almeno 110 persone. Varrebbe la pena di avere un po' di elasticità, sempre rispettando le norme sia ben chiaro, da parte del Comune. Soprintendenza, Regione, Vigili del fuoco, Genio civile, Asl, Agenzia delle dogane sono favorevoli. Non il dirigente comunale.
ECCO PERCHÉ NO Zoccheddu non ha avuto dubbi nell'esprimere parere negativo. «L'intervento così come proposto non risulta approvabile in quanto mantenendo la destinazione d'uso socio- sanitaria le categorie di intervento ammissibili sul fabbricato esistente sono la manutenzione ordinaria e straordinaria, nonché il restauro e il risanamento conservativo, con esclusione, pertanto della ristrutturazione e nuova costruzione». Per Zoccheddu «l'argomento va affrontato con varianti che devono passare al vaglio del Consiglio comunale». Una trafila che richiede tempi biblici, anche perché le elezioni sono alle porte. E i tempi biblici corrispondono all'ennesima beffa. Che i cagliaritani e i turisti non meritano.
ANDREA ARTIZZU

01/09/2010