Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il popolo della notte contro la città che invecchia

Fonte: La Nuova Sardegna
30 agosto 2010

DOMENICA, 29 AGOSTO 2010

Pagina 2 - Cagliari

Manifestazione di dj, vocalist e radio on line per opporsi ai limiti imposti dal Comune

BETTINA CAMEDDA

CAGLIARI. Lo avevano detto e pubblicizzato in più modi e nessuno è voluto mancare all’appuntamento in viale Trento perché è da qui che ieri è iniziata la vera musica tra dj, pr e vocalist a sostegno del popolo della notte contro i limiti imposto al divertimento.
“Noi non ce ne andiamo” è ancora il grido di protesta di centinaia di manifestanti contro una città che invecchia e impone limiti eccessivi alla «movida» notturna, togliendo spazio alle generazioni più giovani. Un grido condiviso non solo dai più giovani ma soprattutto dal popolo della notte.
In prima fila uno dei pionieri della musica Sandro Murru, dj, speaker e produttore: «Faccio questo lavoro da tanti anni e sarebbe una delusione vedere finire quello che abbiamo costruito. Ho avuto la possibilità di lavorare in tutta la Sardegna e anche fuori dall’isola e queste cose non succedono. Solo nel cagliaritano.
Non credo - continua Murru - sia colpa dell’ultima generazione ma degli ultimi venti anni in cui il trend è andato sempre più a scemare perché non è stato dato uno spazio adatto per la musica e la gente ha dovuto arrangiarsi inventandosi localini. Se si fosse data la possibilità di avere una zona dedicata alla musica e al rumore tutto questo oggi poteva essere evitato».
La richiesta di uno spazio riservato che ancora oggi non c’è resta il punto fermo per chi fa della musica un lavoro oltre che un divertimento.
Un divertimento che può essere vantaggioso anche per la città come spiega Maurizio Larosa, direttore di Radio Mela, la radio gratuita online: «Pensiamo che a Cagliari ci siano delle possibilità di sviluppo nel settore dello spettacolo come dj, animatori, musicisti.
Il turismo legato allo spettacolo può portare ad un unico giro, quello del divertimento e la possibilità di avere un indotto generale che poi crea movimento di denaro. Purtroppo abbiamo troppi limiti sia al Poetto che in centro».
Conclude Larosa: «Credo ci voglia un po’ di comprensione: se il cittadino sopporta un po’ forse fa il bene di tutti non solo il suo». Dopo il percorso stabilito da viale Trento fino al Palazzo Civico la manifestazione si è conclusa in tarda serata alla quarta fermata del Poetto. Sempre a ritmo di musica.