Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Piazza Maxia, l’ombra della Corte dei conti

Fonte: La Nuova Sardegna
27 agosto 2010

VENERDÌ, 27 AGOSTO 2010

Pagina 2 - Cagliari

Mentre l’impresa cacciata dal Comune inizia a levare le tende i giudici vogliono vederci chiaro su tutta l’operazione

Spese e fatture al setaccio, la data di fine lavori potrebbe slittare sino a fine anno

CAGLIARI. Dubbi e interrogativi, i guai per piazza Maxia non finiscono mai perchè adesso della questione potrebbero occuparsi i magistrati della Procura ma anche quelli della Corte dei Conti. Obiettivo? Far piena luce su procedure e costi.
CAGLIARI. Non bastava la guerra di carte bollate che si annuncia tra l’amministrazione e la ditta che aveva in appalto i lavori per la nuova piazza Maxia. E la scrivania del dirigente dell’assessorato comumale al Verde sono zeppe di documenti che provano le rispettive buone ragioni sono piene. Ma adesso è all’orizzonte ci sono pure le indagini della magistratura per conoscere quello che è stato fatto all’angolo tra via Scano e via De Gioannis: molto presto dalla questione saranno chiamate ad occuparsi sia la Procura della Repubblica che la Corte dei Conti. Il timore neanche tanto remoto è che i tempi della conclusione dei lavori potrebbero allungarsi all’infinito. In questi giorni il comune ha attivato una procedura d’urgenza per il nuovo appalto dei lavori che restano da fare: tra offerte, apertura delle buste e nuovo cantiere se ne riparlerà a fine anno, forse come regalo di Natale. È proprio vero, i guai per la «piazza porcata» non finiscono mai e gli abitanti dei palazzi che si affaccinano su una «delle opere più disastrate dell’amministrazione negli ultimi tempi» (definizione di uno dei portavoce della protesta) saranno costretti inevitabilmente ad altri mesi di sofferenza, tra recinzioni che impediscono a chiunque di entrare, qualche albero rinsecchito e aiuole piene di erbacce. Non un bel vedere per un progetto da un milione e 300 mila euro, che avrebbe dovuto regalare a Cagliari la piazza dell’avvenire. Per questo i giudici, anche quelli contabili, potrebbero molto presto esaminare fatture e spese che sono state sostenute nel corso dei mesi per materiali e forniture. Una indagine che secondo i soliti bene informati potrebbe riservare pure qualche sorpresa.
Intanto l’immagine del disastro è sotto gli occhi di tutti. Da un paio di giorni gli operai della ditta che aveva in appalto i lavori hanno iniziato a sgomberare il campo, come da richiesta dell’amministrazione comunale, scottata da ritardi ed errori su un’opera nata evidentemente sotto brutti auspici. Serviranno altri giorni per liberare completamente l’area ma intanto l’impresa prepara anche le sue contromosse, in quanto ritiene di non aver ricevuto completamente quanto concordato all’inizio dei lavori. I prossimi passi potrebbero portare tutte e due le parti davanti al giudice ma nello stesso momemto il Comune è deciso ad andare avanti costi quel che costi, con un nuovo appalto che consenta almeno di finire i lavori più urgenti. Le opere di recinzione esterna sul lato che dà su via De Gioannis, molto più in alto rispetto a quello che si affaccia su via Scano, le panchine e qualche opera di abbellimento. Magari con i giardini verticali che avrebbebro dovuto costituire l’autentico fiore all’occhiello di tutta l’operazione piazza Maxia.(ad)