Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Biondi domani a Cagliari

Fonte: La Nuova Sardegna
26 agosto 2010

GIOVEDÌ, 26 AGOSTO 2010

Pagina 35 - Inserto Estate

Il soul di «Very very white Mario» sarà sabato ad Alghero

ANDREA MUSIO

CAGLIARI. Chi non lo ha mai visto, neanche in fotografia, giurerebbe di sentire cantare un afro americano. Invece no Mario Biondi o «very very white Mario», come scherzosamente si definisce, è bianco di Sicilia.
La musica soul e jazz unita alla sua voce profonda hanno fatto dell’autore della hit «No mo’ trouble» una icona nel suo genere musicale in Europa. Due ottime occasioni, e ragioni, queste per ascoltarlo dal vivo.
Infatti Mario Biondi sarà nell’isola per due concerti, organizzati da Sardinia Entertainment. Domani sul palco dell’Anfiteatro romano mentre sabato sarà al Maria Pia di Alghero, entrambi con inizio alle ventuno e trenta.
Un successo più che meritato, confermato dalla riuscita dei suoi concerti e dalle copie vendute col suo ultimo disco di inediti intitolato «If» (Tattica records, 2009).
«Sarei ipocrita a dire che non me lo aspettavo - racconta lo stesso Biondi. Sapevo che il successo sarebbe arrivato. Vedevo tutti i sintomi, le risposte del pubblico sempre più numeroso durante i concerti e tanti altri segnali. Quello che non mi aspettavo è di essere arrivato in classifica sopra Vasco Rossi, ecco, questo per me era impensabile».
- Il soul e il jazz, anche grazie a lei non sono più un genere di nicchia.
«A mio parere questa musica ha sempre avuto un buon seguito in Italia. La mia gavetta è stata molto lunga e ho potuto vedere il cambiamento negli anni per quanto riguarda l’interesse a questo genere musicale».
- «Ma lei ha trovato una via per renderlo interessante?
«A me piace rendere le cose interessanti. Per i concerti dello Spazio Tempo Tour - spiega - suono con due band. La prima è totalmente acoustic-jazz capitanata da Lorenzo Tucci e Daniele Scannapieco e la seconda electric-jazz capitanata da Fabio Nobile e Andrea Bertorelli. Due stili e due modi di intendere il jazz e la mia musica in generale... anche se - continua dopo una breve pausa - in Sardegna parlare di jazz mi fa molta paura visto il gran numero di ottimi musicisti che la vostra isola ha sfornato, tra i migliori in Europa».
Non capisco cosa possa essere successo nella vostra terra - aggiunge ridendo - manco si trattasse di una malattia contagiosa. Mi è capitato di vedere un concerto di Fresu e Salis, sono rimasto a dir poco esterrefatto dalla bellezza e dall’energia di quell’esibizione. Ho avuto la fortuna di collaborare con Paolo Fresu nel disco di Ornella Vanoni con «Cosa m’importa», la canzone in brasiliano».
- A proposito di collaborazioni, il suo disco ne è ricco.
«La scelta è stata parte di un percorso naturale. Tutte le persone che hanno suonato in “If” erano dei miei piccoli sogni che si sono realizzati solo ora anche grazie a Max De Tomassi (giornalista di radio rai specializzato nella musica brasiliana) che mi ha introdotto in quell’ambiente musicale ed anche grazie al chitarrista Ricardo Silveira uno dei più grossi e importanti della scena in questione».