Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«No allo sciopero, precettate i dipendenti»

Fonte: L'Unione Sarda
26 agosto 2010

CAPPELLACCI

«Non si può pregiudicare la libertà di circolazione dei sardi e dei turisti che rientrano» 

Garantire i collegamenti navali con la Sardegna attraverso la precettazione del personale Tirrenia, evitando così un disastro economico e d’immagine per l’economia dell’Isola. È il coro unanime che si solleva dal mondo politico sardo in vista dell’annunciato sciopero in programma per il 30 e il 31 agosto da parte dei dipendenti della compagnia.

 CAPPELLACCI. «Chiediamo l’applicazione rigorosa delle norme vigenti per i servizi essenziali - dice il presidente della Regione Ugo Cappellacci - senza escludere il ricorso alla precettazione del personale della Tirrenia». «Per quanto possano meritare attenzione da parte del mondo politico - prosegue il governatore -, le ragioni dell’astensione dal lavoro non devono pregiudicare la libertà di circolazione dei sardi e di chi, giunto nella nostra isola per qualche giorno di vacanza o per visitare i propri cari, ha il sacrosanto diritto di tornare alla propria casa e al proprio lavoro. In un periodo come questo l’interruzione dei collegamenti con la Penisola rappresenterebbe un grave danno all’economia e all’immagine della Sardegna ».

 INTERROGAZIONE DI PILI. Duro anche il deputato del Pdl Mauro Pili, che sulla questione ha presentato un’interrogazione urgente al ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli in cui chiede di «vietare lo sciopero selvaggio di Tirrenia con la precettazione di tutto il personale, negoziare per il 30 e 31 agosto altre compagnie per affiancare su quelle tratte i collegamenti a rischio e scorporare la società siciliana dalla privatizzazione della compagnia di navigazione ». «Non si può consentire - prosegue - che per due giorni topici per il turismo italiano si arrivi a un disastro di tali dimensioni da costituire non solo per il contingente ma anche per il futuro un danno immane per l’Italia e la Sardegna in particolar modo. Il processo di privatizzazione deve andare avanti con serietà senza i soliti furbetti che tentano di scaricare sulla Sardegna oneri che non gli competono. Per esempio è inaccettabile che la Sicilia non abbia voluto assumersi l’onere della Siremar mentre le altre regioni lo hanno fatto per le proprie pertinenti compagnie regionali».

I RIFORMATORI. Gli fa eco Michele Cossa, coordinatore regionale del Riformatori: «Lo sciopero Tirrenia è un grave atto di irresponsabilità e un danno enorme per la Sardegna. Se il sindacato non lo revoca il Governo deve mettere in atto tutti gli strumenti che la legge gli mette a disposizione per impedire l’interruzione dei collegamenti con la Sardegna. Non si può portare indietro di vent’anni l’orologio della storia, e costringere migliaia di persone a bivaccare sulle banchine dei porti e sostenere spese aggiuntive per un non gradito prolungamento del soggiorno».

INTERVENGA LA UE. L’eurodeputato Idv Giommaria Uggias ha scritto invece al commissario europeo alla concorrenza Almunia denunciando il «ruolo svolto dalla regione Sicilia nella vicenda TLink Navigazione, consociata antecedente e sulla falsariga della Mediterranea Holding, società che ancora oggi dichiara di volere l’acquisizione della Tirrenia». «La Sardegna - conclude Uggias - non può accettare uno sciopero dei trasporti marittimi in questo momento, che penalizzerebbe la condizione di insularità delle nostre popolazioni e il movimento turistico, bloccando la navigazione con un atto che  sa di ritorsione >>.