Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Denuncia degli ambientalisti «Siti archeologici nascosti e abbandonati tra i rifiuti»

Fonte: La Nuova Sardegna
24 agosto 2010

MARTEDÌ, 24 AGOSTO 2010

Pagina 2 - Cagliari


Italia nostra, Legambiente e Gruppo di intervento giuridico: «Una ricchezza che la città non sa tutelare, né valorizzare»

Chiesta un’operazione di bonifica ambientale per l’area di Bonaria

 CAGLIARI. «Gli spazi archeologici in città sono tanti, ma anche trascurati e frammentati», sottolinea Vincenzo Tiana, responsabile regionale di Legambiente. «Quello che Cagliari non ha - precisa - è l’agibilità complessiva di questo patrimoio: si va dall’anfiteatro romano a villa Tigellio, sino ai reperti incapsulati in vari edifici (da via Nazario Sauro a via Sant’Avendrace). In questo quadro di disattenzione, il Gruppo di intervento giuridico e gli Amici della terra sottolineano anche il degrado in cui viene lasciata la nicchia archeologica (con resti di tombe romane) che si trova a due passi dalla basilica di Bonaria.
«Il problema - sottolinea Maria Paola Morittu, responsabile del settore monumentale e archeolgico di Italia nostra - è che manca la cultura della tutela che porta a quello che io chiamo “il degrado della valorizzazione” con un tutto finto che danneggia e nasconde». In questo quadro il rivestimento ligneo dell’anfiteatro romano è l’esempio più evidente. Vi sono, però anche esempi virtuosi come il museo di Sant’Eulalia, che mostra come la strada della tutela possa diventare anche valorizzazione.
Molti siti archeologici sono stati rovinati, ma i resti e i reperti sono ancora tanti e, se tutelati, potrebbero creare un percorso turistico importante. «Noi abbiamo sempre puntato molto su Tuvixeddu - sottolinea Tiana - perchè, per dimensione e valore, può rappresentare un punto di collegamento tra diversi periodi storici. Poi c’è il periodo medievale di Santa Igia e quello pisano con le mura e le torri, solo per fare alcuni esempi. Cagliari possiede un patrimonio in grado di tracciare un percorso culturale di grande interesse».
Intanto si muove ben poco. Solo di recente «c’è stata la riscoperta dei reperti che si trovano nel bastione di Santa Caterina, sopra quello di San Remy», continua Morittu. Stefano Deliperi, responsabile del Gruppo di intervento giuridico, chiede che almeno si intervenga allontanando l’immondizia dalle nicchie archeologiche che si trovano vicino alla basilica di Bonaria. Deliperi ricorda che «un anno fa, erano bastati una paletta, un paio di guanti, un rastrello, una scaletta, una busta in plastica e tanta buona volontà per ripulire la nicchia in poco meno di un’ora». Eppure «si tratta di tombe romane scavate nella roccia, resti della necropoli che occupava buona parte del Colle di Bonaria». Il Gruppo d’intervento giuridico e gli Amici della terra hanno inviato la richiesta di bonifica ambientale al sindaco e alla soprintendenza archeologica e informato il ministero per i Beni e le attività culturali. (r.p.)