Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Rione in ostaggio degli eroinomani «Appelli inutili»

Fonte: L'Unione Sarda
24 agosto 2010

Via Argonne. Denuncia


Abitanti quasi rassegnati, stanchi e decisamente impauriti. È la fotografia dei residenti le cui case si affacciano tra via Argonne e via Bligny. Tra le due vie, infatti, c'è una cabina dell'Enel che è diventata da tempo un covo per chi fa uso di eroina. Da due anni precisamente, da quando sono iniziate le prime segnalazioni alla polizia e agli uffici della circoscrizione.
URLA E VETRI ROTTI «Non si può immaginare cosa voglia dire vivere con un luogo del genere a due passi da casa», racconta un condomino di un palazzo di via Bligny che vuole mantenere l'anonimato. «Fino a notte fonda», continua, «si sentono urla e vetri che si spaccano, oltre ad un via vai continuo di scooter e auto. Per non parlare dei problemi di contorno, che spesso si trovano attorno a questo tipo di luoghi d'incontro. «Il solo tornare a casa la sera», spiega ancora, «è pericoloso perché questi sono sempre alla ricerca di soldi e fermano le signore quando sono sole: vivo con la paura per mia moglie e per i miei figli».
«SEGNALAZIONI INUTILI» Il problema è noto anche ad Antonio Puddu, presidente della circoscrizione numero due: «Da anni non faccio altro che ricevere lamentele su ciò che accade in quella zona, e dal principio ho chiesto insistentemente l'intervento dell'Enel». In effetti la compagnia elettrica è intervenuta mettendo un lucchetto al cancelletto di entrata. «Inutile», aggiunge Puddu, «perché o viene rimosso dagli stessi tossicodipendenti oppure viene tranciato dai vigili del fuoco per permettere alle ambulanze di raggiungere quelli che finiscono in overdose; e questo capita spesso».
PAURA A SCUOLA Come se non bastasse la cabina in questione è confinante con la scuola media Mameli, il cui cortile in agosto diventa una valida alternativa allo scomodo spazio attorno alla cabina. Quando la scuola riaprirà lo scenario sarà uguale a quello che si sono trovati gli inservienti del comune quando, sollecitati ancora una volta dalla circoscrizione, andarono a pulire la zona di competenza dell'Enel: «Una marea di siringhe, preservativi, bottiglie di birra: ne portarono via a sacchi», racconta ancora Puddu.
I residenti chiedono una soluzione più efficace rispetto ai lucchetti anche perché se anche venissero lasciati, il muretto di recinzione è talmente basso che può essere scavalcato con facilità. Nell'attesa che il problema venga risolto definitivamente, non si può fare altro che chiamare di continuo le forze dell'ordine, sebbene tutto torni come prima un istante dopo il loro intervento.
DANIELE GAMBERINI

24/08/2010