Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Scomparsi i senegalesi, rimangono i clochard»

Fonte: L'Unione Sarda
19 agosto 2010

Largo Carlo Felice. Pochi ambulanti dopo i controlli della polizia municipale


«Da quando ci sono costantemente i vigili urbani gli ambulanti sono scomparsi, restano le persone che vivono in strada coi cani che, certamente, non sono un bello spettacolo per questa che è la porta della città». Giulio Savona, titolare dell'omonima gioielleria, ha ancora negli occhi l'immagine del senegalese ferito qualche giorno fa dal fendente tiratogli da un senzatetto con il collo di una bottiglia rotta. Il sangue nel muro, le urla delle persone e l'intervento dei soccorritori. «I senegalesi tornano quando i vigili vanno via», racconta il gioielliere, «ma almeno il Largo Carlo Felice non è più quel souq che era diventato sino a qualche tempo fa. Ciò che personalmente mi lascia perplesso è la presenza così numerosa di persone che vivono in strada con i cani a chiedere l'elemosina. È triste sentire i turisti che si trovano a disagio, oppure clienti costretti a cambiare marciapiede perché hanno paura dei cani».
Attraversando il Largo ci si imbatte, solo in prossimità di via Dettori, in qualche ambulante che vende borse e occhiali taroccati. «Prima se ne contavano almeno una ventina», ammette un commesso di una boutique di alta moda, «abbiamo più volte chiesto l'intervento delle forze dell'ordine per allontanarli e ora che c'è il presidio pressoché permanente, il fenomeno è notevolmente ridimensionato. Non sono una concorrenza perché i nostri clienti non comprerebbero mai merce contraffatta, ma sicuramente non è bello per chi, come noi, promuove il made in Italy». Intervistando negozianti e camerieri dei bari tutti negano assolutamente che gli ambulanti siano un disturbo. «Ci sono in tutte le grandi città», ammette Stefano Resta, commesso di un negozio di abiti da donna, «così come ci sono le persone che vivono in strada e chiedono l'elemosina. Qui si incontra dal crocerista milionario al povero cristo, ma salvo l'episodio di qualche giorno fa, non ho mai sentito che qualcuno si sia lamentato». Chi non teme la concorrenza dei falsari è la boutique “Volontè”, storico punto di riferimento per gli appassionati di moda. «I venditori senegalesi si sono solo spostati, ma ci sono», ammette Luigi Concu, amministratore dell'attività, «quando sbarcano i croceristi si fiondano sotto i portici di via Roma con la merce taroccata. Ovviamente nessuno ha risentimento o sentimenti negativi nei confronti di questa povera gente, ma vengono sfruttati dalla criminalità organizzata per vendere la merce falsa. Diverso è, invece, per chi vive in strada coi cani: non è una bella immagine per la nostra città».
FRANCESCO PINNA

19/08/2010