Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Il 28 agosto baciamoci tutti al Poetto»

Fonte: L'Unione Sarda
6 agosto 2010

Il caso. I bagnanti che hanno chiamato il 112: «Effusioni eccessive tra i due gay»

Iniziativa contro l'omofobia. Unioni civili, subito il registro

Per il responsabile dello sportello “Area nuovi diritti” «un segnale preoccupante del clima di intolleranza».
«Non un semplice bacio. Si toccavano le parti intime e uno dei due ragazzi aveva la mano all'interno del proprio costume». Questa la denuncia, solo a parole, fatta ai carabinieri del nucleo radiomobile intervenuti lunedì sera all'ottava fermata del Poetto dopo la segnalazione di due bagnanti infastiditi dalle effusioni, secondo loro troppo spinte, di una coppia di omosessuali. Per questo i militari hanno identificato le quattro persone e chiesto ai bagnanti se volessero presentare querela per atti osceni in luogo pubblico.
La versione raccolta dai carabinieri risulta così diversa da quella di uno dei due ragazzi, Max, ventinovenne commesso in un grande centro commerciale. Differenza sostanziale che ha riflessi sui commenti su un episodio che ha animato il dibattito in città e su facebook . Tanto da far nascere un'iniziativa contro l'omofobia, il Kiss on the beach il 28 agosto, proprio nel tratto di spiaggia dove si è svolto lo scontro tra i due ragazzi e i due bagnanti, un settantunenne e una cinquantanovenne entrambi di Quartu Sant'Elena. Una giornata di baci in libertà, aperta a tutti.
LE DUE VERSIONI Bacio innocuo o atti osceni in spiaggia, davanti ai bambini? Sull'episodio i protagonisti raccontano due verità. Max, uno dei due gay “incriminati” ha parlato di «bacio sulla battigia» e degli insulti da parte dei due bagnanti che hanno chiamato i carabinieri: «Ci hanno detto che siamo due esseri spregevoli e che non potevamo capire le loro preoccupazioni visto che non possiamo avere bambini. Non credevo che in giro ci fosse tanta gente omofobica. Ci hanno trattato come spazzatura, siamo stati umiliati e ridicolizzati solo per esserci dati un bacio, oltretutto in un tratto di spiaggia che storicamente è frequentato da omosessuali e dove non c'è mai stato un problema di questo tipo». I due bagnanti hanno riferito ai carabinieri un'altra versione: «Si baciavano e si toccavano le parti intime. Uno spettacolo indecente». In molti si chiedono se avrebbero chiamato ugualmente il 112 se i protagonisti fossero stati un ragazzo e una ragazza?
REGISTRO UNIONI CIVILI «Il Comune è a favore della tolleranza e contro l'omofobia», precisa Ada Lai, dirigente dell'area che si occupa di Politiche Sociali. «Ogni persona deve poter esprime e manifestare i propri sentimenti in libertà. Non deve però sconfinare nell'esibizionismo. Un discorso che vale per chiunque, dagli eterosessuali agli omosessuali». La dirigente va oltre e lancia una proposta: «Sarebbe necessario che il Comune istituisse il registro delle unioni civili. In molti Paesi europei è realtà da parecchio tempo, e anche in Italia alcune amministrazioni comunali hanno già fatto questo passo. Personalmente sono a favore del matrimonio e della famiglia, ma anche, e soprattutto, del rispetto della persona umana. Dobbiamo combattere ogni forma di intolleranza».
EPISODIO GRAVE Anche Sandro Gallittu, responsabile dello sportello “Area nuovi diritti” della Cgil, è cauto nel dare giudizi su quanto accaduto: «In episodi di questo genere o stiamo parlando di atti osceni in luogo pubblico, e in questo caso la condanna varrebbe per qualsiasi coppia eterosessuale e omosessuale, o non stiamo parlando di atti osceni, e se così fosse saremmo davanti al classico caso di omofobia. Da quanto ho letto mi sembra che il fatto accaduto al Poetto rientri nella seconda ipotesi. Se così fosse una parte di cittadini dovrebbe rinunciare a dimostrare i propri sentimenti. In quanto a tolleranza, stiamo assistendo a un peggioramento del clima nazionale e mi sembra che anche a Cagliari i segnali non siano incoraggianti».
L'INIZIATIVA Si dice «indignata» dopo aver appreso l'ennesima notizia di omofobia. «Per questo mi è venuta l'idea del Kiss in the beach », spiega Alessandra Esposito che ha lanciato l'appuntamento di sabato 28 agosto al Poetto. «Ci troveremo in spiaggia e ci baceremo. Nessuna volgarità, solo piccoli e innocenti baci in tutta spontaneità. Mi spaventa questo medioevo culturale e quindi emotivo. È però necessario accompagnare la consapevolezza della realtà ad azioni concrete: in questo caso la pacifica e legale azione di potersi baciare in spiaggia è una risposta all'involuzione dei costumi. Sono invitati tutti: trans, lesbiche, etero e gay. Vogliamo affermare che nella nostra società c'è e ci deve essere spazio per ogni preferenza sessuale». L'iniziativa è nata su facebook (l'evento si chiama appunto Kiss on the beach) e in poche ore ha già raccolto quasi duecento adesioni.
MATTEO VERCELLI

06/08/2010