Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Mercati, ora i cambiamenti»

Fonte: La Nuova Sardegna
19 luglio 2010

SABATO, 17 LUGLIO 2010

Pagina 2 - Cagliari

Sopralluogo della commissione comunale nei cinque civici cittadini: «Risorse poco utilizzate»

Aperture domenicali e serali e inserimento nel circuito turistico

ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. «Un cambiamento profondo è indispensabile per il rilancio dei mercati civici cittadini», afferma Paolo Casu (Udc), presidente della commissione comunale Attività produttive, struttura che in settimana ha terminato il sopralluogo degli esercizi commerciali pubblici.
Aperture domenicali e serali, inserimento nel circuito turistico, nuove tipologie di prodotti, centri di costo per ogni struttura, collegamento con l’ambulantato e nuovo regolamento: questi i punti centrali su cui intervenire. Se ne è discusso anche l’altro ieri in commissione. «Il primo punto da affrontare - spiega Casu - per il qui ed ora, è quello del regolamento. I mercati civici di Cagliari sono retti da una normativa che risale a mezzo secolo fa, quando il mondo era un altro e quello del commercio completamente diverso dall’oggi». E così le disfunzioni si sommano e, alla fine, chi ne paga le conseguenze maggiori è sempre il cittadino che si reca in questi mercati alla ricerca di prodotti buoni e locali, e a prezzi contenuti. Ma anche gli operatori, insoddisfatti in quanto non vengono messi nelle condizioni di operare meglio e con maggior profitto. In città sono cinque i civici, ognuno con punti citici specifici: il San Benedetto presenta ancora problemi di manutenzione, spazi ridotti per la piccola pesca e necessità di maggiori posti auto; il Sant’Elia necessità di più servizi, trasporti di collegamento e una strategia di comuniciazione con la cittadinanza; quello di via Quirra ha bisogno di molti interventi di manutenzione, quindi di più investimenti; l’Is Bingias, a Pirri, ha carenza di comunicazione con l’esterno, pochi parcheggi e spazi interni ridotti; mentre la struttura delle Scalette di Santa Chiara richiede anche operazioni in grado di intercettare i turisti.
Solo un civico, però, gode di un afflusso continuo, il San Bendetto, dove tra l’altro c’è un mercato del pesce che le guide turistiche includono come luogo da far visitare. Per avere un’idea del ruolo di questa struttura basti dire che è il civico più grande d’Italia e uno dei maggiori d’Europa, e che rappresenta il 50 per cento dell’attività dei mercati cittadini. «Questa struttura e le altre - sottolinea Casu - possono diventare anche vetrine della cultura gastroalimentare della nostra città e della Sardegna. Non si può e non si deve pensare al turismo senza comprendervi anche questo comparto. Per questo noi della commissione chiediamo che i civici siano integrati con le sagre e le degustazioni». All’interno del San Benedetto vi sono 240 operatori, più sessanta all’esterno e l’indotto è tale che, complessivamente, vivono da questo esercizio commerciale circa mille persone. Nello stesso tempo, però, «i civici nel loro insieme hanno bisogno di interventi in grado di valorizzarli in senso moderno», sottolinea Ninni Depau (capo gruppo del Pd, componente della commissione). Nella nuova ipotesi di regolamento, continua, è «finalmente previsto anche il coinvolgimento nella gestione di chi vi lavora». A suo tempo la Giunta e gli uffici comunali avevano giustificato i ritardi nel rivedere le norme di funzionamento di questi esercizi affermando che le disposizioni nazionali non erano chiare e che, soprattutto, stavano cambiando. Ora si è arrivati a una stabilizzazione del settore, da qui l’urgenza di accelerare gli interventi specifici, «in primo luogo il nuovo regolamento».