Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cappellacci pronto a rimuoverlo. Massidda, la corsa continua

Fonte: L'Unione Sarda
13 luglio 2010

 E la maggioranza “dimette” Farris 

 La maggioranza accerchia Ignazio Farris, il direttore dell'Arpas sul quale indaga la procura di Roma. E il governatore Ugo Cappellacci annuncia: sono pronto a rimuoverlo. Nel Pdl, la corrente vicina al disubbidiente Piergiorgio Massidda gli chiede di restare in campo, questa volta per il Comune di Cagliari.
IL CASO FARRIS Con una mozione alla Giunta, ieri i consiglieri regionali dell'Udc e dei Riformatori, hanno chiesto il ritiro «in sede di autotutela» della nomina di Farris a direttore generale dell'Arpas. «Farris resta al suo posto - sostengono i consiglieri che hanno sottoscritto la mozione - nonostante i ripetuti inviti a dimettersi o quantomeno ad autosospendersi, invito quest'ultimo di recente rivolto pure, con una interpellanza, dai consiglieri dell'Udc». I gruppi che hanno firmato la mozione, sulla base di una recente sentenza della Corte Costituzionale, sostengono che si può procedere al riesame delle determinazioni della Commissione insediata per la valutazione del curriculum dei candidati, che ha costituito il presupposto necessario per poter nominare l'ingegnere alla guida dell'Arpas.
Sulla vicenda, interviene il presidente della Regione, che accoglierà i suggerimenti del centrodestra e, in assenza di una lettera di dimissioni del direttore dell'Agenzia per l'ambiente, si dice pronto a revocare la nomina di Farris.
IL PD «Prendiamo atto della mozione con la quale si chiede alla Giunta il ritiro della nomina di Ignazio Farris all'Arpas. Peccato - dice il capogruppo del Pd, Mario Bruno - che un mese fa l'intera maggioranza abbia bocciato l'ordine del giorno del centrosinistra dopo la discussione in Aula della mozione sull'eolico». In quell'occasione, sottolinea Bruno, «oltre a chiedere le dimissioni di Cappellacci per la sua ormai palese subalternità nei confronti dei poteri romani, avevamo chiesto al Consiglio di impegnare il presidente e la Giunta alla sostituzione cautelativa dell'attuale direttore generale dell'Arpas». In quella circostanza, sottolinea Bruno, «la maggioranza decise di fare quadrato intorno al presidente della Regione, bocciando l'ordine del giorno e dando maggiore forza a quella nomina».
MASSIDDA IN CAMPO Ieri il senatore Massidda ha riunito i suoi fedelissimi al THotel, un'assemblea per «dire grazie ai ventimila che mi hanno votato», ha detto il candidato indipendente alle ultime provinciali. In duecento hanno manifestato il loro affetto al senatore del Pdl, precisazione (sul partito) che ci tiene a fare: «Sono e rimarrò nel Popolo della libertà, mi piace ascoltare la gente, voglio capire dagli elettori quale strada devo prendere». Ecco perché ieri lo staff di Massidda ha messo in piedi una sorta di question time alla buona, con il pubblico che ha posto al senatore domande sul presente, ma soprattutto sul futuro politico del movimento.
Lo scenario è di facile lettura, alla fine dell'assemblea. Massidda è già pronto alla sfida per il comune di Cagliari, ci sarebbero perfino i nomi sulle liste. Anche la coalizione sarebbe la stessa, magari con qualche simbolo in più. E la gente, non solo quella che ieri ha riempito la sala, gli chiede di riprovarci, dopo quel 9 per cento catturato al primo confronto col le urne. Ieri a Massidda è stato chiesto chiaramente di comunicare cosa farà da grande . Lui ha glissato («abbiamo già fatto un miracolo, vi ringrazio per questo») perché non ripeterà lo stesso errore, quello di partire troppo presto. Qualche perplessità l'ha mostrata il presidente di Fortza Paris, Gianfranco Scalas («La tua, Piergiorgio, non sia una corsa solitaria»), richiamando Massidda ai doveri di leader della coalizione.
Il neo consiglierei provinciale ha comunque superato senza traumi la bufera del dopo-elezioni, è in ottimi rapporti col senatore Romano Comincioli, supervisore del Pdl sardo e uomo che sta lavorando per riunire, non per fare processi. Ecco perché gli appelli per un'altra corsa solitaria restano per ora senza risposta: prima dovrà essere il Pdl a decidere con quale candidato presentarsi al Comune, poi Massidda farà la sua scelta. Scontata: il disubbidiente ci sarà, con o senza Pdl. E comincia ad avere adesioni di peso: ieri, al suo fianco, c'era Edoardo Tocco, uno dei più votati a Cagliari alle ultime regionali.
SARDEGNA SOCIALISTA Oggi, nella sede del partito a quartu (via Martini 9), è in programma una riunione con la partecipazione di dirigenti, iscritti e simpatizzanti per un esame della situazione politica regionale e nazionale. Con il presidente regionale Raffaele Farigu, ci saranno il segretario regionale Enrico Ruggiu e quello provinciale Rodolfo Cancedda.
ENRICO PILIA

13/07/2010

Centrosinistra
Lai (Pd): «Pronti anche alla sfida del voto anticipato»
 

Il centrosinistra avrebbe vinto alle scorse elezioni amministrative in Sardegna anche senza la diserzione alle urne degli elettori del centrodestra. Eppure c'è ancora molto da fare per conquistare un bacino elettorale che stenta ad accasarsi. In questo contesto, il Pd è pronto alla sfida, anche a quella di un eventuale voto anticipato per la Regione.
È la sintesi dall'assemblea regionale del Pd riunita ieri per un'analisi del voto di fine maggio, grazie anche a una ricerca condotta da Ipr Marketing. Il quadro che emerge è a tinte chiare e scure: se da una parte vi sarebbe un riposizionamento del centrosinistra, e del Pd in particolare, dopo il tracollo alle regionali 2009, dall'altra la nutrita pattuglia di astensionisti mostra una certa vitalità. «Il Pd in Sardegna vuole lavorare perché gli elettori si riavvicinino alla politica - dice il segretario regionale Silvio Lai -. L'astensione colpisce entrambi gli schieramenti e la vittoria del centrosinistra è frutto di una maggiore capacità di costruire alleanze e di fare una proposta politica credibile».

13/07/2010

Centrosinistra
Lai (Pd): «Pronti anche alla sfida del voto anticipato»

Il centrosinistra avrebbe vinto alle scorse elezioni amministrative in Sardegna anche senza la diserzione alle urne degli elettori del centrodestra. Eppure c'è ancora molto da fare per conquistare un bacino elettorale che stenta ad accasarsi. In questo contesto, il Pd è pronto alla sfida, anche a quella di un eventuale voto anticipato per la Regione.
È la sintesi dall'assemblea regionale del Pd riunita ieri per un'analisi del voto di fine maggio, grazie anche a una ricerca condotta da Ipr Marketing. Il quadro che emerge è a tinte chiare e scure: se da una parte vi sarebbe un riposizionamento del centrosinistra, e del Pd in particolare, dopo il tracollo alle regionali 2009, dall'altra la nutrita pattuglia di astensionisti mostra una certa vitalità. «Il Pd in Sardegna vuole lavorare perché gli elettori si riavvicinino alla politica - dice il segretario regionale Silvio Lai -. L'astensione colpisce entrambi gli schieramenti e la vittoria del centrosinistra è frutto di una maggiore capacità di costruire alleanze e di fare una proposta politica credibile».

13/07/2010