Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Circoscrizioni, stipendi da restituire

Fonte: L'Unione Sarda
1 luglio 2010

Via Roma. Protesta ieri sera sotto il palazzo comunale. Per un anno lavoro gratis

Tagliate le retribuzioni ai rappresentanti dei parlamentini
Sit-in dei consiglieri di circoscrizione sotto il palazzo comunale: protestano per il taglio dei gettoni di presenza per i parlamentini.
Lavorare gratis per oltre un anno non è bastato. I consiglieri delle 5 circoscrizioni e della Municipalità di Pirri dovranno spendere di tasca per onorare il loro debito col Comune. Trattenere mensilmente i loro emolumenti, come accaduto fino a oggi, non sarà infatti più possibile perché il decreto-legge 78 del 31 maggio (finalizzato a tagliare i costi della politica) ha soppresso l'erogazione dei gettoni per i consiglieri di circoscrizione. Ne consegue che gli esponenti dei parlamentini che devono finire di restituire i compensi percepiti in modo irregolare tra gennaio e settembre 2008 dovranno mettere mano al portafoglio. Una situazione definita “assurda” dagli interessati, con il risultato che ieri sera si è svolto il primo sit-in di protesta davanti al Municipio. «Per rimborsare il Comune», spiega Sergio Mascia (Circoscrizione 4), «abbiamo percepito per oltre un anno 23 euro al mese anziché 116. Non sappiamo con esattezza quanto ci resti da pagare ma ci sono casi di colleghi che devono anche 1.600 euro». «Va bene lavorare gratis», commenta Paolo Pisano (Circoscrizione 1), «ma arrivare a dover pagare di tasca nostra è troppo».
LA PROTESTA A pensarla così anche il suo presidente Gianfranco Carboni, promotore del sit-in. «I consiglieri stanno pagando per un errore commesso da dirigenti del Comune che prima hanno erogato gli emolumenti e poi si sono accorti che stavano sbagliando». Per i parlamentini si tratta di una beffa che i consiglieri comunali avrebbero dovuto scongiurare. «Per discutere di decentramento», riprende Carboni, «si sono riuniti almeno due volte a settimana per quattro anni percependo 70 euro a seduta. Cosa hanno prodotto? Niente». «Le ultime modifiche del regolamento del decentramento risalenti al febbraio 2006», riprende Sergio Mascia, «non sono state applicate, con il risultato che le circoscrizioni non hanno mai avuto funzioni proprie. Sarebbe bastato un minimo trasferimento di risorse da parte del Comune, ma evidentemente non c'era la volontà». Ciò non ha impedito ai distretti di lavorare. «Il 70% delle iniziative del Comune a favore dei quartieri», sostiene ancora Carboni, «sono frutto di nostre idee, a dimostrazione che non è vero che le circoscrizioni sono inutili. Il primo esempio che mi viene in mente è la pedonalizzazione della Marina». «Gettoni a parte», concludono i consiglieri, «siamo convinti che le circoscrizioni siano una forma importante di partecipazione all'amministrazione della città».
PAOLO LOCHE

01/07/2010