Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Pdl sardo, Comincioli supervisore

Fonte: L'Unione Sarda
22 giugno 2010


Berlusconi si affida al senatore: «Siamo al punto di non ritorno»

 Quel che molti nel Pdl aspettavano si è verificato all'improvviso ieri pomeriggio. Mentre a Cagliari si dibatteva in coordinamento regionale sulle cause della debacle e sulle nuove strade da imboccare per rianimare la base dopo il 6-2 delle provinciali, con qualcuno che proponeva di rinnovare la fiducia al direttivo uscente, ad Arcore il senatore Romano Comincioli - quasi in contemporanea - veniva nominato supervisore del Pdl sardo dal premier Silvio Berlusconi, di cui è amico e collaboratore da molti anni. Sarà lui a dover individuare una nuova classe dirigente e a occuparsi del rilancio del partito: «Bisogna fare in fretta», ha detto, «perché la situazione è arrivata a un punto di non ritorno». Così, pur conservando (per ora) le cariche, ai vertici del Pdl sardo viene di fatto ridotto il potere decisionale. Perché - come fanno notare alcuni maggiorenti del Popolo della Libertà - l'incarico di supervisore ha un peso ben più significativo del commissariamento. Una dichiarazione concordata tra Berlusconi e Comincioli aiuta a capire il perché.

 LA COMUNICAZIONE «Il presidente Berlusconi ha incontrato stamane (ieri mattina n. d. r.) il senatore Romano Comincioli al quale ha chiesto di svolgere il ruolo di supervisore per la situazione sarda e di valutare le possibili soluzioni per il rilancio del partito in Sardegna. Il senatore Comincioli, dopo aver sentito i dirigenti del partito, dovrà proporre al presidente Berlusconi le soluzioni idonee per il rilancio del partito e dell'azione di governo».

 IL SENATORE Quindi Comincioli avrà il compito di sentire, mediare e sottoporre la sintesi progettuale al leader nazionale. Sintesi che dovrebbe portare anche al rinnovo dei quadri dirigenti. Per Comincioli è un compito simile a quello che ebbe nella seconda metà degli anni Novanta, quando fu chiamato a reggere le sorti di Forza Italia, allora schieramento d'opposizione diviso dalle frizioni tra il gruppo consiliare e la segreteria regionale. Incarico che gli ha permesso di conoscere e formare i vertici azzurri che, l'anno scorso, fondendosi con An, hanno dato vita al Pdl. Ora Berlusconi gli chiede di riportare pace nel partito unico, stordito dall'inattesa sconfitta alle amministrative e provato da troppi dualismi. «Voglio impostare le cose perché si vada avanti con più serenità», ha detto Comincioli: «Non bisogna farsi prendere dalla frenesia, ma non c'è tempo da perdere».

IL VERTICE Forse ignorando le novità in arrivo da Arcore, il coordinamento regionale del Pdl si è riunito per l'analisi del voto. È stata una sorta di “assoluzione” della dirigenza in carica. La riunione si sarebbe svolta senza eccessiva tensione, seppur con qualche frecciata rivolta a chi non avrebbe marciato con il partito.

 PRESENTI E ASSENTI Alla riunione, iniziata alle 17,30 a Cagliari e proseguita fin oltre l'imbrunire, hanno partecipato il coordinatore Mariano Delogu, il suo vice Claudia Lombardo, il deputato Salvatore Cicu e i rappresentanti dei coordinamenti provinciali, tra cui quello di Cagliari Ignazio Artizzu. C'era il governatore Ugo Cappellacci, la cui relazione è stata apprezzata dalla platea. In tutto circa 60 dirigenti, tra cui spiccavano assenze importanti come quelle del senatore Beppe Pisanu e del deputato Mauro Pili. Non c'era neppure il senatore Piergiorgio Massidda: «Per la salute del Pdl c'è già un buon cardiologo, il sindaco di Cagliari Emilio Floris», ha detto. «Io, che faccio il fisiatra, servirò dopo, per la riabilitazione».

IL DOCUMENTO La mozione conclusiva, in cui si chiede al Pdl nella sua interezza di assumersi la responsabilità di una sconfitta «su cui hanno pesato le divisioni e le laceranti polemiche interne, emerse a livello nazionale e regionale da molti mesi» non sarebbe però stata votata da tutta l'assemblea. Tra l'altro, «si respinge qualsiasi iniziativa per richiedere il commissariamento dei vertici regionali», ai quali si conferma «la massima fiducia e un ringraziamento per l'attività svolta». Il documento è stato approvato quando più di qualcuno aveva già preso la strada di casa.
LORENZO PIRAS

22/06/2010