Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tuvixeddu, i vincoli distruggono il Parco

Fonte: L'Unione Sarda
9 giugno 2010

Incontro sul Colle tra Comune, Regione e Sovrintendenze per fare il punto sullo stato dell'area

Ieri il sopralluogo: piante selvatiche e degrado minacciano la necropoli

Nei vecchi stabilimenti della Italcementi, dove è previsto il Museo archeologico, si è aperta una voragine profonda tre metri.
Le erbacce che coprono tutto il colle di Tuvixeddu e la necropoli punica sono il meno. I fichi selvatici che stanno crescendo dentro le tombe dei Fenici invece sono più preoccupanti: «Le radici rischiano di distruggere tutto», spiega con un filo di voce Donatella Salvi, alto funzionario della Sovrintendenza ai beni archeologici. E anche Maria Assunta Lorrai, direttrice regionale per i beni paesaggistici della Sardegna da quattro mesi, è colpita «dalle evidenti situazioni di degrado» del parco, quasi terminato e mai nato. Al sopralluogo di due ore, convocato per ieri mattina a Tuvixeddu, non mancava nessuno: c'era il Comune (con il sindaco Emilio Floris e i dirigenti Paolo Zoccheddu e Gerolamo Solina), la Regione (l'assessore all'Urbanistica Gabriele Asunis e alla Cultura Lucia Baire), le Sovrintendenze ai Beni archeologici e Paesaggistici (Marco Minoja e Gabriele Tola) e Giuseppe Cualbu, in rappresentanza di Coimpresa.
IL SOPRALLUOGO Un incontro per fare il punto sulle condizioni del Colle, passaggio interlocutorio prima di un altro appuntamento, questa volta tutti attorno a un tavolo, per cercare di sbloccare il futuro della necropoli. Maria Assunta Lorrai, alla prima passeggiata a Tuvixeddu, spera in un intervento urgente: «Bisogna che le cose si comincino a muovere, perché sono state ferme per troppo fermo». Per il vincolo sul canyon, che ha bloccato la costruzione della strada di collegamento tra via Cadello e via San Paolo, è però in linea col suo predecessore Elio Garzillo: «C'è un procedimento avviato da Garzillo che si dovrà concludere. Io non posso smentire chi mi ha preceduto, dunque il processo verrà completato». Quindi la strada rimarrà un'incompiuta.
LE TAPPE Il tour nella necropoli si è concentrato nell'area del parco Comunale. Prima una visita ai capannoni della Italcementi, sul versante di viale Sant'Avendrace, dove sarebbe dovuto sorgere un museo archeologico. Qui la pioggia ha scavato una voragine profonda più di tre metri. All'ingresso del parco, in via Falzarego, la situazione non è meno preoccupante. Le tombe sono coperte di erbacce e piante. Seconda tappa davanti alle fioriere al centro dell'inchiesta della Procura di Cagliari. La magistratura indaga per abusi edilizi: nel progetto originario le strutture erano previste in cemento armato, mentre il Comune le ha realizzate con sassi ingabbiati da una rete metallica, che dovranno essere coperti da un gigantesco telo di yuta e poi dall'erba. Una soluzione che il gruppo, Sovrintendenze comprese, ritiene «migliorativo» e «meno impattante» rispetto al calcestruzzo. Al massimo, ha osservato Tola, «si potrebbe rivedere l'altezza», ma niente di più.
MICHELE RUFFI

09/06/2010