Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cantano Gelsomina e Zampanò

Fonte: L'Unione Sarda
14 aprile 2010

Teatro. Al Massimo di Cagliari “La Strada” con l'attore-regista e Tosca

Venturiello: «Racconto un'umanità emarginata»
Ruba due icone al grande schermo felliniano e mettile sul palco per disegnare un nuovo affresco di esseri umani on the road. Gelsomina e Zampanò rivivranno e canteranno. Massimo Venturiello, attore e regista che spazia tra teatro, televisione e cinema, ha portato in scena il celebre film La Strada . E con successo, bisogna dirlo, durante questi due anni di repliche. Oltre gli applausi ci sono i riconoscimenti, tra cui brillano gli Olimpici del Teatro 2009 dell'Eti. L'artista originario della Campania è stato insignito del premio per il miglior spettacolo musicale, gratificato anche Germano Mazzocchetti come migliore autore di musiche e Sabrina Chiocchio per i migliori costumi.
Stasera, alle 21, lo spettacolo sarà al Massimo di Cagliari per il circuito Cedac (si replica sino al 18 aprile, ma domenica è alle 19). Attenzione alle definizioni immediate, però. «Non è un musical, né una commedia musicale, ma un teatro di prosa con libertà di contaminazione della parola con la musica», spiega Venturiello, autore delle canzoni insieme a Nicola Fano.
L'attore riserva il ruolo dei protagonisti per sé e la cantante e attrice Tosca, anche compagna di vita dell'artista. Prima di tutto vuole sottolineare il «gioco di squadra», ossia il lavoro corale realizzato con gli altri attori in scena, cioè Camillo Grassi, Franco Silvestri, Barbara Corradini, Daniela Cera, Dario Ciotoli e Alberta Izzo. Merito di tutti la creazione di un gruppo circense in grado di spaccare la quarta parete. È così che si coinvolge il pubblico. «Tocco brechtiano che penetra nel profondo, pur con un taglio di leggerezza. La messinscena non raffredda la materia, anzi la riscalda e riesce a suscitare riflessioni sull'umanità emarginata, in pratica di barboni sotto i ponti. Per questo ci capita di scorgere qualche lacrima negli occhi degli spettatori, quando si riaccendono le luci».
L'allestimento è basato sia sull'opera del cineasta riminese che sulla trasposizione teatrale fatta da Tullio Pinelli (che con Fellini collaborò) e Bernardino Zapponi. «Esiste però una forza propria della resa teatrale, al di là del film, che risiede nell'anima dei personaggi. La grande Giulietta Masina aveva impersonato uno splendido clown dallo sguardo fulmineo. Ma la nostra Gelsomina è meno vivace, più cruda, quasi scossa da patologia e allo stesso tempo vittima di un'ingenuità affascinante», precisa il regista.
L'interpretazione di Tosca? «Eccezionale, ha avuto il pregio di essersi lasciata andare alla regia, al di là del nostro rapporto personale. Non sempre succede, può essere difficile affidarsi». A Venturiello spettano i panni indossati da Anthony Queen, uno Zampanò esuberante e prepotente, ma forse più ruvido, cafone e tenero: «Ho recuperato le radici del mio dialetto, c'è un “meridionalese” che ha a che fare col Cilento, dove sono nato». Nonostante sia ormai romano di adozione (e nella capitale ha conosciuto i banchi dell'Accademia d'arte drammatica Silvio D'Amico), resta un forte feeling con la terra d'origine, dimostrata dal recentissimo riconoscimento ricevuto al Vinitaly di Verona, premio istituito da una cantina sociale della regione d'origine.
Appunto, reciproco affetto territoriale. Se gli si chiede un brindisi sincero? «Lo faccio al talento che permette la sopravvivenza del teatro, inteso come luogo in cui è importante “come si dice”, prima di “cosa si dice”. Altrimenti il teatro degenera spesso nell'abitudine sonnolenta dell'abbonato».
Il pubblico cagliaritano potrà incontrare i teatranti domani alla libreria Sardegna Libri (ore 18, in corso Vittorio Emanuele 192/b). Al giornalista Gianfranco Capitta il compito di introdurre la compagnia. Poi le valigie. Si riprende la strada, quella della tournée. Quella sarda fa tappa al Verdi di Sassari lunedì 19 aprile, con replica il giorno successivo.
MANUELA VACCA

14/04/2010