Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Senza certezze salta la stagione»

Fonte: La Nuova Sardegna
26 marzo 2010

VENERDÌ, 26 MARZO 2010

Pagina 2 - Cagliari



Baretti, assemblea con gli operatori della commissione Attività produttive



Un documento per sollecitare sindaco e Giunta a superare le indecisioni dell’amministrazione

CAGLIARI. Il Comune non dà risposte precise e gli indirizzi del consiglio comunale non vengono applicati, alla politicia il compito di risolvere i problemi. Questo in sintesi il risultato del’incontro avvenuto ieri mattina (e ratificato da un documento) tra la commissione consiliare comunale alle Attività produttive e gli operatori del Poetto, tenuto nel chiosco «Zen».
La stagione estiva. La stagione sta già iniziando, ha spiegato Paolo Casu (Udc, presidente della commissione), «occorre chiarire la situazione: sia dei baretti che del lungomare in generale (ippodromo ed ex Marino). C’è troppa incertezza: rischiamo di avere un’estate con un cantiere aperto. Il lassismo dell’amministrazione deve cessare».
L’incertezza. Il timore è che l’ordinanza di demolizione dei baretti, stabilita dagli uffici dell’edilizia privata del Comune, venga attuata senza possibilità di ricostruzione. Il provvedimento era stato emesso il 5 novembre: per mancanza di autorizzazione edilizia e utilizzo di superfici oltre la concessione demaniale. Nello stesso tempo, però, come precisato ieri da tutti, la responsabilità è anche del Municipio in quanto non ha ancora fatto (nonostante siano state richiete da almeno vent’anni) le regole - ovvero il piano di utilizzo del litorale (Pul) - per stabilire come operare sulla spiaggia.
La speranza. Il primo di febbraio di quest’anno e dopo che la Giunta aveva portato con ritardo in consiglio comunale un Pul considerato inadeguato, l’assemblea ha approvato all’unanimità un ordine del giorno in cui si pongono le basi per una soluzione transitoria della questione-baretti, da ritenersi valida sino all’entrata in vigore del nuovo Pul. Il documento prevede la rimozione degli attuali chioschi con ricostruzione di una struttura temporanea. La decisione era stata presentata come «la salvezza».
I problemi. Ma quell’ordine del giorno - come è stato precisato ieri, oltre che da Casu, anche da Ninni Depau (Pd), Ettore Businco (Udc), Lino Bistruzzu (Riformatori), Claudio Tumatis (Città e quartieri), Aurelio Lai (Uds) e Salvatore Mereu (F.I.) - è di indirizzo. Il che significa che è il sindaco che deve impegnarsi a renderlo operativo. Da qui il documento di ieri della commissione, in cui si stimola «a dare concreta attuazione agli indirizzi dell’assemblea municipale».
Gli operatori. I titolari dei chioschi hanno chiesco all’unisono di conoscere qual è la plitica per il Poetto del Comune: se vuole, come i cittadini chiedono, che le strutture restino aperte tutto l’anno, bisogna permettere la costituzione di chioschi adeguati; se così non è, allora lo si dica, vorra dire che si rimarrà aperti solo tre mesi all’anno, con grande penalizzazione per i cagliaritani e del discorso di Cagliari-città turistica.