Rassegna Stampa

Il Sardegna

La rivoluzione è solo un miraggio Poetto congelato dalla burocrazia

Fonte: Il Sardegna
17 marzo 2010

I progetti. Chioschi ancora in piedi nonostante l'ordinanza di demolizione e per il lungomare ci vogliono mesi

Quindici baretti propongono un calendario di demolizione e ricostruzione

Tra il Poetto e la sua rivoluzione c'è di mezzo il Comune, la Regione e la Procura. C'è un Pul (piano di utilizzo del litorale) che ancora deve passare in Giunta. C'è la burocrazia che congela ogni ipotesi di cambiamento.
CHIOSCHI , lungomare ed ex ospedale marino: lo stallo della spiaggia dei centomila riguarda questi tre fronti. I baretti, dopo l'ordinanza di demolizione che risale al 5 novembre del 2009, ed emanata dall'ufficio Edilizia privata, dovrebbero passare l'estate indenni. Questione di tempi tecnici. Perché, nel frattempo, in due - Oasi e Palmette - hanno fatto ricorso al Tar contro l'ordinanza del Comune. Il tribunale amministrativo ha dichiarato la sospensiva, così due chioschi sono al riparo dalle ruspe. Se in due hanno fatto ricorso al Tar, nei progetti dei nove (più sei associati) chioschi della coop. Poetto services c'è - ha spiegato il suo presidente Sergio Mascia - una proposta di «calendario per la ricostruzione, nel pieno rispetto di quanto stabilito dalla procura». È ancora in corso, infatti, un'indagine che chiama in causa tutti i baretti e che riguarda l'occupazione del suolo pubblico e la violazione urbanistica e dei paesaggi. Il calendario diventerà formale durante la prossima conferenza di servizi, sempre che i 15 baretti siano riusciti, nel mentre, ad ottenere l'autorizzazione edilizia. Così «già dalla primavera - ha spiegato il presidente della coop. - andrebbero demoliti i primi quattro chioschi ». Perché quattro? Uno per ogni area del Poetto, «in modo che non ne risentano i clienti». Capitolo lungomare. «Tra un mese, o almeno spero - ha fatto sapere il dirigente dei Lavori pubblici, Alessandra Salvato - l'Ufficio tecnico della Regione si pronuncerà sul progetto presentato dal Comune. Una lunga storia quella del lungomare. Il primo progetto risale al 2007. Ulteriori finanziamenti dello Stato avevano aumentato la posta in gioco, così da rendere il progetto (da oltre dieci milioni di euro) soggetto al vaglio della Regione. Che l'ha tirata per le lunghe. Se tra un mese darà il via libera, «andrà comunque espletato il bando di gara e l'impresa aggiudicataria dovrà redigere il progetto esecutivo». Altri mesi, forse un anno. Quanto all'ex ospedale marino, la storia recente l'ha scritta il Consiglio di Stato: il 24 febbraio i giudici hanno in parte accolto il ricorso presentato dalla società fiorentina Prosperius contro una sentenza del Tar che aveva confermato l'esclusione dalla gara bandita nel 2007 per la trasformazione dell'ex Marino. Una società rientra in una selezione che di fatto non esiste più, visto che la gara d'appalto per la riconversione era stata annullata un anno fa. Servirà altro tempo per fare chiarezza su uno scenario così confuso. ¦ R. M.