Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Nessun ampliamento del vincolo

Fonte: La Nuova Sardegna
16 marzo 2010

MARTEDÌ, 16 MARZO 2010

Pagina 1 - Cagliari



Il soprintendente archeologico: «Non vi sono ritrovamenti non protetti»



Incontro ieri mattina con la commissione consiliare comunale Cultura e spettacolo

CAGLIARI. Il vincolo archeolgico su Tuvixeddu non sarà modificato. Lo ha detto ieri Marco Minoja, soprintendente ai Beni archeologici di Cagliari e Oristano, durante l’incontro con la commissione comunale alla Cultura. Nei giorni scorsi Legambiente aveva chiesto alla soprintendenza di controllare al di fuori dell’area vincolata: «La verifica è stata negativa».
Nel convegno promosso da Legambiente a fine febbraio, il presidente regionale dell’associazione Vincenzo Tiana aveva, tra le altre cose, ripreso il discorso sui ritrovamenti archeologici fatti vicino alla facoltà di Ignegneria e in altre aree. «L’associazione allora ci chiese di verificare - ha spiegato Minoja - e risposi che l’avremmo fatto: si tratta di ritrovamenti già noti, come quello in Ingegneria, scavati a suo tempo e la cui presenza è garantita».
I componenti della commissione, presieduta da Maurizio Porcelli (Forza Italia), hanno visitato ieri (guidati dal soprintendente) il piano del museo archeologico della Cittadella dei musei dedicato a Tuvixeddu. «Qui abbiamo potuto vedere tutti i reperti trovati durante gli scavi - ha commentato Porcelli - anche quelli avvenuti in tempi recenti». Poi il responsabile dei Beni archeologici ha chiarito, come precisato a La Nuova, che si è trattato di sepolture scavate nel perimetro vincolato, quello che si estende per ventuno ettari.
Tra i problemi posti ieri dai consiglieri, c’era anche quello dei possibili e futuri ritrovamenti esterni all’area vincolata. Per il momento, però, è stato risposto, non ci sono indizi sulla loro presenza. «Il problema del vincolo archeologico - ha spiegato Minoja - è che questo non può essere posto prima, ma solo dopo eventuali ritrovamenti. Se nel corso del tempo questi venissero fatti in altre zone, al di fuori del vincolo, allora interverremo». Durante l’incontro è stato fatto anche presente che una ruspa potrebbe distruggere, anche senza volerlo, un eventuale reperto. Ma la soprintendenza ha garantito un’attenzione costante.
Durante il convegno di Legambiente, Tiana aveva sottolineato come in altre regioni si fosse intervenuti per la realizzazione di un parco, acquisendo anche lottizzazioni varie, come avvenuto per la Valle dei Templi ad Agrigento o per quello intorno alla via Appia antica. Da qui la richiesta di «un grande parco archeologico naturalistico e paesagistico regionale per Tuvixeddu, che dia continuità ai diversi siti e che comprenda le aree non ancora edificate».
Per Legambiente e un vasto movimento d’opinione pubblica, la storia dell’area punica romana è oggi «sottoposta a vincolo solo in minima parte». Seppure a macchia di leopardo, tombe sono state rinvenute (seppure in tempi diversi) in molte parti dell’area, anche se poi coperte e nascoste da strade, palazzi e parcheggi. E questo è avvenuto in via Is Maglias (presso la facoltà di Ingegneria), in viale Sant’Avendrace (che è un’area ricchissima), sino a viale Buoncammino (salendo da piazza D’Armi, sulla destra). Da qui la richiesta di un intervento paesaggistico che consideri l’area come un tutto. L’incontro di ieri della commissione col soprintendente verteva sull’aspetto archeologico. E sull’ipotesi di nuovi vincoli che, è stato chiarito, non ci saranno in quanto non esistono ritrovamenti archeologici recenti al di fuori dell’area vincolata. (r.p.)