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Croce Azzurra di Cagliari: Volontariato e Soccorso al servizio della città

Autore: Valentina Pinna,
2 ottobre 2013, 12:05
Sono sempre più numerosi i cagliaritani che decidono di dedicare il proprio tempo libero al volontariato. Si vivono esperienze forti, che mettono a dura prova le emozioni e portano a ad affrontare la vita da un altro punto di vista.

Sono sempre più numerosi i cittadini cagliaritani che decidono di dedicare il proprio tempo libero al volontariato. Un esperienza capace di cambiare la vita, che porta a crescere, avere più fiducia in se stessi, conoscere nuove persone e nuove realtà.
Ci sono tanti modi per diventare volontari.
In alcuni campi come quello del soccorso si vivono esperienze forti, che mettono a dura prova le emozioni e portano a ad affrontare la vita da un altro punto di vista.

Qual'è il sentimento che anima un volontario? Aiutare gli altri è davvero un esperienza che cambia la vita?
L'abbiamo chiesto ad Andrea Pinna, volontario del soccorso  e vicepresidente  della Croce Azzurra di Cagliari, associazione cagliaritana che da 25 anni, con i suoi volontari, presta servizio nell'emergenza sanitaria.

Perchè si diventa volontari del soccorso?
Sono molte e diverse le motivazioni che spingono le persone a decidere di svolgere il volontariato in ambulanza. Io ero affascinato dalle tecniche di primo soccorso, e già da tempo desideravo fare del volontariato. Venni a sapere che la Croce Azzurra doveva fare un corso per nuovi soccorritori e mi avvicinai a questo mondo.

Sono passati cinque anni e nel tempo mi sono reso conto che il volontariato, in qualsiasi forma esso si svolga, è un pilastro portante di questo paese. Sanità, assistenza alle fasce deboli, antincendio: tutte le più importanti questioni sociali sono sorrette dal volontariato!

Quali sensazioni ed emozioni si provano operando in questo servizio?
Fare servizio in ambulanza ti porta a dover intervenire nelle situazioni di grossa emergenza, dove non c'è spazio per titubanze e ripensamenti.  Le emozioni sono tante: sul momento, durante l’intervento, si agisce con freddezza ma capita di tornare a casa e ripensare e ciò che si è vissuto. Quando si ha a che fare con le persone più emarginate, allora mi sento molto fortunato! Non tutti hanno una famiglia alle spalle o hanno avuto la possibilità di costruirsi una vita normale. Ci sono realtà anche molto tragiche che sono invisibili a molti ma non a noi. E' un lavoro che il più delle volte ci richiede l'azione all'interno delle abitazioni e quando arrivi sul posto sai che oltre la porta ci può essere qualsiasi realtà anche la più drammatica.

C'è qualche episodio di soccorso presso la Croce Azzurra che ti ha toccato particolarmente o che  ha cambiato in qualche modo il tuo modo di vedere la vita?
Qualche hanno fa mi capitò di assistere ad un decesso di una persona giovane, un ragazzo di trent'anni che non è stato possibile salvare. Avevo già avuto esperienza con tecniche di rianimazione e decessi, ma con quel giovane fu diverso, in qualche modo mi sentii un po’ più vulnerabile.

La Croce Azzurra di Cagliari è un'associazione che opera in convenzione col 118 di Cagliari e svolge attività di Protezione civile: in che modo siete organizzati? Come vi mantenete?
La Croce Azzurra è composta esclusivamente da volontari. Siamo a Cagliari da oltre 25 anni, quindi da ancora prima che venisse istituito il sistema 118, e abbiamo cambiato varie sedi. Ora la nostra sede si trova in Via Quintino Sella, nella zona tra  il Colle San Michele, via Cadello e via Is Mirrionis ed interveniamo soprattutto in questa aerea.

Attualmente la nostra convenzione col 118 prevede 36h alla settimana: sembrerebbero poche, ma se si pensa che son suddivise in 7 turni e ogni turno è composto da 4 persone, è facile capire il grande fabbisogno di ‘energia umana’ .

Le difficoltà son tante, perché oltre la copertura dei turni, è necessario gestire tutta l’associazione: segreteria, materiale sanitario, manutenzione automezzi, amministrazione. Ci sono soci come me che mettono a disposizione competenze e tempo per gestire l'associazione oltre il semplice turno in ambulanza.

L’entrata economica principale viene dalla convenzione con la centrale operativa. Essendo una ONLUS percepiamo anche il 5xmille, i contributi degli enti pubblici, le offerte dei privati, e ovviamente le quote sociali.

Quanto è importante il lavoro di  squadra per fare questo tipo di soccorso?
Nel volontariato è  fondamentale saper apprezzare il lavoro di squadra, sia in equipaggio che nella gestione dell’associazione! Sarebbe quasi impossibile avere una visione limitata che contempli solo il singolo, proprio perchè facciamo tutto gratuitamente, la cooperazione è una conditio sine qua non.

E' un'esperienza che suggeriresti ad altri?
Non tutti ovviamente son portati a svolgere un servizio di emergenza, come quello col 118 ma per fortuna in Italia esistono infinite possibilità per fare volontariato.
Ci son associazioni che si occupano di anziani, associazioni ambientaliste, associazioni di radioamatori, c’è l’imbarazzo della scelta ed il mio suggerimento è quello di cercare sempre una tipologia di volontariato che  possa appassionare davvero altrimenti sarà molto facile lasciare perdere alla prima occasione.

Come si diventa soci della Croce Azzurra di Cagliari?
E' necessario contattare l'associazione e comunicare il proprio interessamento. 
E' importante sapere che non si può salire subito in ambulanza: è necessario seguire un corso sulle tecniche di barellaggio e sul primo soccorso, corsi che sono organizzati ogni anno e si svolgono in associazione. Dopo il corso si sostiene l’esame e solo dopo averlo superato si può far parte dell’equipaggio, con la qualifica di allievo. In sostanza ci vogliono motivazioni ed impegno reali ma poi le soddisfazioni sono tante. Provare per Credere!

Per Informazioni: http://www.croceazzurracagliari.it/

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