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I Shardana, gli uomini dei nuraghi. Dramma musicale in tre atti

17 settembre 2013, 16:26
I Shardana di Ennio Porrino, inno nuragico di pace e libertà, in un nuovo, maestoso, allestimento del Teatro Lirico di Cagliari

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Dopo la pausa estiva, la Stagione lirica e di balletto 2013 riprende, venerdì 20 settembre alle 20.30 (turno A), con il quarto appuntamento: I Shardana - Gli uomini dei Nuraghi, il dramma musicale in tre atti di Ennio Porrino (Cagliari, 20 gennaio 1910 - Roma, 25 settembre 1959), su libretto proprio, che ritorna al Teatro Lirico di Cagliari ad appena tre anni dalla sua ultima esecuzione, ma, questa volta, in una nuova, maestosa, forma scenica.

Infatti il giovane regista torinese Davide Livermore, che debutta al Teatro Lirico di Cagliari, insieme alle scenografie di GIÒ FORMA production design, al videodesign di D-wok, al costumista cagliaritano Marco Nateri ed alle luci di Loïc Hamelin, firmano un nuovo e monumentale allestimento scenico, dai colori primitivi e naturali, in un’atmosfera nuragica, sicuramente unica e magica.

La direzione musicale è, invece, affidata ad Anthony Bramall, apprezzato direttore d’orchestra inglese ed abituale presenza nelle stagioni musicali cagliaritane, che dirige l’Orchestra e il Coro del Teatro Lirico. Il maestro del coro è Marco Faelli.

L’allestimento dell’opera nasce grazie ad una stretta coesione fra Regione Autonoma della Sardegna, Comune di Cagliari e Teatro Lirico di Cagliari che, attraverso la musica di Ennio Porrino, intendono sottolineare il patrimonio culturale e musicale della Sardegna, valorizzare le molteplici risorse professionali presenti nel territorio regionale, la cui creatività artistica cercherà di coniugare tradizione ed innovazione, e promuovere, attraverso incubatori d’impresa, nuovi talenti, vera e propria espressione della vivacità culturale isolana.
A questo proposito sono stati selezionati 12 mimi e danzatori che hanno un ruolo fondamentale nella rappresentazione dell’opera e 12 assistenti, equamente divisi tra direzione d’orchestra, regìa e coreografia, scene e videoproiezioni, costumi, che seguono le prove fin dal loro inizio e collaborano fattivamente con gli artisti realizzatori.

Ci pare opportuno riproporre, dopo così tanti anni, quest’opera, perché rilegge la storia del popolo sardo, scava nelle sue radici e nella unicità delle sue tradizioni, mettendo in musica un’epica misconosciuta. L’obiettivo sposa già l’idea originaria di Porrino: rileggere e difendere l’identità della Sardegna, ritradurre musicalmente l’epos di un popolo e le sue tradizioni antichissime che, per un strano gioco di “immanenza della storia” riescono a sopravvivere inalterate nel nostro presente. È un altrove metastorico, quello pensato da Davide Livermore, come sfondo alla messa in scena, che non trascura nessun elemento, fino alla contemporaneità affidata al passaggio in scena di Elena Ledda, alter ego temporale della eroina Nibatta.
La scommessa è posta dalla qualità unica di un allestimento maestoso e modernissimo, tutto realizzato all’interno del Teatro Lirico, che coniuga filologia e invenzione scenica, tramature antichissime, spesso affidate alla oralità della trasmissione, a effetti tridimensionali in mapping digitale. (Marcella Crivellenti, sovrintendente del Teatro Lirico di Cagliari)

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