L'occasione è di quelle che non si possono lasciar sfuggire: Cagliari potrebbe essere scelta tra le altre città italiane candidate, come Capitale Europea della cultura per il 2019. La notizia è emersa nel corso della conferenza stampa organizzata per la presentazione del Protocollo di Intesa tra il Comune di Cagliari e la Fondazione Banco di Sardegna, finalizzato allo sviluppo, grazie ad un sostegno economico e organizzativo, delle attività culturali e artistiche.

E' stato lo stesso Sindaco del capoluogo sardo, Massimo Zedda a confermarlo nel corso dell'incontro con la stampa al quale ha preso parte anche il neo presidente della Fondazione, Antonello Cabras. “E' stato il ministero – ha spiegato il primo cittadino – a chiederci di candidarci per il titolo di capitale della cultura e noi abbiamo colto l'occasione visto che abbiamo tutte le carte in regola per riuscire a vincere. Presenteremo tutta la documentazione necessaria entro settembre e siamo consapevoli di poter riuscire a centrare l'obiettivo per il quale ci impegneremo al massimo”.

Un risultato che sarebbe molto importante per Cagliari che potrebbe riuscire a centrarlo anche grazie alle risorse messe in campo dalla Fondazione Banco di Sardegna che attingendo dal fondo di 15 milioni di euro messo a disposizione per tutta l'Isola. “Per quanto ci riguarda – la conferma del Presidente Cabras – sosterremo in tutti i modi questa iniziativa. Il ritorno di immagine, anche se non si vince e ci si piazza tra le prime cinque città che aspirano al titolo di capitale della cultura, sarà comunque enorme, perché avrebbe ripercussioni positive dal punto di vista del turismo e quindi dell'economia. Dobbiamo puntare sul mare, ma anche sui monumenti e sulla cultura mineraria che è nostro patrimonio esclusivo”.

Presente alla conferenza stampa anche l'Assessore alla Cultura del Comune di Cagliari, Enrica Puggioni che si è mostrata entusiasta e pronta a dare il proprio contributo per far diventare Cagliari la capitale della cultura. “Dobbiamo riuscire a valorizzare al massimo i beni materiali e immateriali di tutto il nostro territorio, un po' come fanno la Provenza e Marsiglia. La città resta centrale ma fa sistema con tutto quello che le sta intorno”.