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Il porto che corre

Autore: Serena Cappai,
2 luglio 2013, 12:49
Presentati dall'Autorità Portuale i dati dei primi 6 mesi di attività e i progetti futuri.

Il porto di Cagliari cresce. In controtendenza rispetto ai dati mondiali che vedono le attività portuali in netto calo a causa della crisi economica. Il porto cittadino, invece, nei primi sei mesi dell'anno registra un incremento di entrate pari al +7,4% rispetto allo stesso periodo del 2012.

Il presidente dell'Autorità Portuale, Piergiorgio Massidda, non nasconde la propria soddisfazione per i risultati ottenuti: “Il porto di Cagliari ha invertito il trend mondiale. Attualmente, grazie a una sapiente riduzione dei costi e delle tasse portuali, siamo dentro le autostrade del mare che permettono l'accesso ai grandi mercati intercontinentali”.

Un'apertura che porterà Cagliari a essere punto di riferimento sia per le importazioni dall'estero ma, soprattutto, per le esportazioni dalla Sardegna permettendo un incremento del commercio degli imprenditori isolani. Il marmo di Orosei è una delle prime merci che si avvalgono di questo cambiamento partendo da Cagliari e dirigendosi direttamente in Medio Oriente e India senza dover passare per altri porti nazionali con un bel risparmio in termini economici.

Attualmente lo scalo marittimo è al terzo posto in Italia per il quantitativo di merci che si muovono al suo interno in entrata e in uscita. Una crescita esponenziale che attirerà ulteriori imprenditori e che permetterà di creare nuovi posti di lavoro. Il bando di concorso per cercare ulteriore manodopera sarà reso pubblico già nei prossimi giorni.

“Un risultato che si è potuto ottenere – sottolinea Franco Cupolo, direttore generale di Cagliari International Container Terminal (CICT) – grazie alla collaborazione della Regione Sardegna e dell'Autorità Portuale che ha effettuato un'azione di risparmio e di abbattimento delle tasse”.

Il porto diventerà centro del commercio dei container che viaggeranno in tutto il mondo e che troveranno in Cagliari il punto di riferimento del mediterraneo.

Anche le società marittime sono particolarmente soddisfatte dei risultati ottenuti. Antonio Musso, amministratore delegato della Grendi, evidenzia infatti lo sviluppo dei propri traffici, ottenuti anche grazie a una maggiore consapevolezza da parte degli imprenditori che preferiscono incrementare la tratta marittima delle proprie esportazioni con un abbattimento di costi e di impatto ambientale. 

Un trend che non accenna a rallentare ma andrà a incrementarsi coprendo le rotte commerciali che passano dal Canale di Suez, verso i porti commerciali asiatici, e dallo Stretto di Gibilterra verso le rotte commerciali mondiali.

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