Riapre i battenti sotto i migliori auspici il nuovo teatro Massimo, solennemente benedetto da sua Eccellenza Mons. Mosè, che lo ha affidato alla Madonna di Lourdes e consacrato da una madrina d'eccellenza quale la grandissima attrice Valentina Cortese, musa di Strehler.
“Quest'oggi si va a porre una nuova, importantissima tessera in quel mosaico che è costituito da tutti quegli edifici e quegli spazi che pian piano stiamo recuperando e valorizzando e che fanno di Cagliari un centro culturale fondamentale nel bacino del Mediterraneo”. Così, il sindaco Emilio Floris, ha voluto esprimere l'orgoglio dell'Amministrazione civica nel presentare alla cittadinanza il teatro finalmente ristrutturato.
Costruito nell'immediato dopoguerra, inaugurato nel 1947 come cine-teatro, il Massimo è stato una vera e propria gloria cittadina e ha visto le sue scene calcate da artisti del calibro di Beniamino Gigli e Maria Callas, per la lirica, Gassman, De Filippo, Albertazzi Proclemer per la prosa. La sua attività durò fino agli anni '70 poi, nel 1981, anche a causa di un incendio che ne danneggiò parte della struttura, venne chiuso e lasciato decadere.
I lavori di ristrutturazione, a cura dell’Assessorato ai Lavori Pubblici del Comune di Cagliari e Assessorati alla Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Sardegna, grazie ai finanziamenti UE, iniziati nel 2005, si sono conclusi nel Novembre del 2008, con un prolungamento per lavori di dettaglio. Nel corso della ristrutturazione, inoltre, sono stati rinvenuti alcuni reperti di epoca romana, opportunamente valorizzati e fruibili dai visitatori, come ha tenuto a precisare l'assessore ai Lavori Pubblici del Comune, Raffaele Lorrai, nel ringraziare tutte le forze in gioco che hanno contribuito all'eccellente risultato raggiunto.
“Di questa architettura – ha aggiunto l'assessore alla Cultura del Comune Giorgio Pellegrini – Cagliari ha bisogno, perchè migliora la qualità stessa della città. Dall'Exmà al Lazzaretto, dall'ex Vetreria di Pirri al Palazzo di Città al teatro Massimo, stiamo finalmente chiudendo le carie provocate agli storici edifici cittadini dalla guerra”.
“In particolare questo teatro – ha poi concluso il sindaco – ha l'ambizione di diventare un polo per la prosa in ambito mediterraneo, infatti ospiterà una vera e propria scuola di prosa e, inoltre, sarà la sede del Teatro Stabile della Sardegna diretta da Antonio Cabiddu”.
Degna conclusione della cerimonia di presentazione, è stata una breve e variegata miscellanea teatrale, con la partecipazione, tra gli altri, dell'attore Franco Farina, il quale ha declamato alcuni versi del poeta futurista Filippo Tommaso Marinetti, a ricordo del centenario dalla pubblicazione del Manifesto futurista (20/02/1909). Ma il momento clou è stato senz'altro l'intervento di Valentina Cortese che ha stregato il pubblico in sala con una drammatizzazione del carteggio Eleonora Duse- Arrigo Boito, culminata in un brindisi collettivo, sulle note verdiane “Libiam ne' lieti calici” cui non si è sottratto neppure il sindaco Floris il quale, nel ringraziare l'attrice per la sua partecipazione, ha chiosato: “Non ci poteva essere miglior inizio per il nuovo teatro Massimo”.
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