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Teatro per la scuola: Gramsci Antonio: presente

27 gennaio 2009, 12:46
Il progetto della Cooperativa Sirio in "La lezione di Lussu e di Gramsci a scuola", venerdì 30 gennaio e martedì 3 febbario.

Prosegue il progetto “La lezione di Lussu e di Gramsci a scuola” della Coop. Sirio. Il percorso didattico iniziato a Armungia nel 2005 per il trentennale della morte di Emilio Lussu, prosegue con successo negli istituti scolastici di primo e secondo grado dell’Isola. Drammaturgia e messa in cena sono affidate a Rossana Copez e Marta Proietti Orzella, coppia affiatata che sta completando il terzo lavoro su un personaggio legato alla storia della Sardegna.
Venerdì 30 gennaio l’appuntamento è con “Gramsci Antonio: presente”, con Fausto Siddi e Emanuele Masillo e il commento musicale di Valerio Carta. Martedì 3 febbraio sarà la volta de “Sull’altipiano con Emilio”, in scena Tino Petilli, Angelo Trofa, Felice Montervino e Emanuele Masillo con il commento musicale di Ester Pinna e i video di Cristiano Sorrentino. Entrambi gli spettacoli replicano al Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II” a Pirri.

Gli spettacoli:
“Gramsci Antonio: presente”
Adattamento a quattro mani da “L’albero del riccio” e da “La città futura” di A. Gramsci a cura di Rossana Copez e Marta Proietti Orzella. Lo spettacolo ha uno spunto preciso: cosa ci dice oggi Antonio Gramsci? La riscoperta del pensiero e dell'azione di Gramsci, la straordinaria attualità dei significati che a più 70 anni dalla sua morte possono ancora parlare al nostro oggi. Storie della sua terra, tramandate da contadino a contadino, da pastore a pastore, lungo gli anni e i secoli. Nasce un rapporto virtuale di Gramsci con un ragazzo del 2008, un ”writer”, artista della “spray art” che disegna sui muri la sua rabbia, la sua poesia, la sua fantasia…

“Sull’altipiano con Emilio”
Lo spettacolo è il risultato di un adattamento da testi di Emilio Lussu, Giuseppe Fiori, Camillo Bellieni, Joyce Lussu. La regia è di Marta Proietti Orzella, che ne ha curato anche la scrittura con Rossana Copez e lo scenografo Corrado Gai.
Quattro voci, quattro attori. Nessuna identificazione fisica nei personaggi. “Perché di Lussu conta l’idea, non la faccia. Lussu è simbolo ripetibile in ognuno di noi. E’ in chi crede in qualcosa, con gambali o con jeans”. Rivivere “quel clima”, quella guerra “che sembrava una romantica avventura”, di cui musiche, suoni e immagini nel video sottolineano la crudeltà.

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