XVII edizione Monumenti Aperti 2013
LE IDENTITÀ LOCALI
città e paesi si raccontano
Il 70° anniversario dei bombardamenti su Cagliari
Il Centro Comunale d’Arte e Cultura Il Ghetto, via Santa Croce 18, ospiterà, per il quarto anno consecutivo, Le identità locali, città e paesi si raccontano, il ciclo di conferenze preparatorie a Monumenti Aperti, coordinate dall’Associazione Culturale Imago Mundi, che si svolgeranno a partire dal 19 febbraio 2013. L’argomento degli incontri sarà quello della ricorrenza dei settant’anni dei bombardamenti sulla città di Cagliari, argomento che caratterizzerà anche la diciassettesima edizione della manifestazione. Le relazioni saranno occasione sia per tracciare un quadro storico degli effetti devastanti delle bombe, con il loro carico di sacrificio umano e strutturale, quanto per ripercorrere gli anni “eroici” della ricostruzione.
L’iniziativa, realizzata grazie al patrocinio del Comune di Cagliari e curata dal Comitato Tecnico di Cagliari Monumenti Aperti, ha l'obiettivo di fornire ai docenti che prendono parte a Monumenti Aperti, così come agli appassionati di storia, una serie di informazioni esaustive e aggiornate da un punto di vista scientifico e metodologico sull’arte, la storia e il paesaggio della città di Cagliari.
L’edizione 2013
Il primo appuntamento si terrà martedì 19 febbraio con inizio alle ore 16 e propone un seminario introduttivo a cura del Franco Masala (ANISA – Associazione Nazionale Storia dell’Arte), dal titolo Cagliari prima e dopo il 1943. Oltre a mietere moltissime vittime tra i civili, i bombardamenti del ’43 colpirono duramente la città, distruggendo o danneggiando edifici pubblici e privati. Una ricognizione della Cagliari precedente la seconda guerra mondiale permette un confronto con la città di oggi e guida all’osservazione dei cambiamenti successivi, spesso radicali. E’ possibile, inoltre, individuare ancora oggi in diversi punti della città i segni tangibili di quei giorni tragici.
All’incontro interverranno l’Assessore alla Cultura del Comune di Cagliari, Enrica Puggioni e il presidente di Imago Mundi Fabrizio Frongia.
Nel corso del secondo appuntamento, martedì 5 marzo sempre dalle ore 16, Donatella Mureddu (Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Cagliari e Oristano) terrà un intervento dal titolo I bombardamenti e il Museo. Cagliari: l’archeologia per la ricostruzione. Si parlerà delle misure adottate per proteggere i reperti del Museo Archeologico dalle incursioni aeree. Sarà l’occasione per descrivere il Museo che non c’è più: come era organizzata l’esposizione, quali erano le collezioni più importanti e quale il livello raggiunto dalla ricerca archeologica in Sardegna.
I bombardamenti e la successiva ricostruzione hanno letteralmente aperto ampi squarci della storia antica della città. Si può dire che l’archeologia urbana sia nata nella frenetica attività edilizia degli anni Cinquanta del secolo scorso: l’espansione ad Est della città e gli importanti rinvenimenti documentati da Giovanni Lilliu e Gennaro Pesce, la demolizione del mercato vecchio e le scoperte di estesi lembi della Cagliari antica, il restauro della chiesa del Carmine e le tracce della viabilità della Cagliari romana. Che cosa era allora l’archeologia urbana, e che cosa oggi?
Martedì 12 marzo (inizio ore 16) terzo appuntamento con Marcella Serreli e Antonia Giulia Maxia (Soprintendenza BAPSAE Cagliari e Oristano) per un incontro dal titolo La tutela dello Stato contro i danni di guerra - Prevenzione e ricostruzione. L’intervento, diviso in due parti, affronterà il tema della protezione dai bombardamenti delle opere d’arte e i temi della ricostruzione.
La prima parte tratterà degli interventi di protezione delle opere della Pinacoteca, del trasferimento al quale furono sottoposte come misura di sicurezze e salvaguardia. Le immagini racconteranno della Pinacoteca negli anni Quaranta, del Palazzo delle Seziate che allora la ospitava, dell’esposizione delle opere pittoriche accanto agli oggetti etnografici.
La seconda parte mostrerà le misure di sicurezza per la difesa delle più importanti opere d’arte delle chiese cittadine; le immagini della distruzione di alcune di esse; le perplessità e le scelte della ricostruzione o della riconversione nella speranza di veder rinascere la propria città e di ricominciare a vivere.
Il quarto appuntamento sarà martedì 19 marzo (ore 16) a cura di Franco Masala (ANISA – Associazione Nazionale Storia dell’Arte) Luisa Marini (Italia Nostra), dal titolo Verso la ricostruzione. Le gravissime distruzioni subite dalla città di Cagliari imposero una ricostruzione iniziale piuttosto rapida e non sempre rispettosa delle regole. Il piano di ricostruzione, approvato nel 1947, fu disatteso parzialmente, soprattutto nelle linee generali che avrebbero dato invece un volto urbano differente da quello odierno. Anche l’atteggiamento verso il ripristino di monumenti danneggiati o distrutti non fu sempre coerente, oscillando tra ripristino “com’era e dov’era” e rifacimenti radicali, anche discutibili ma comunque interessanti.
Il ciclo di appuntamenti si concluderà martedì 26 marzo, a cura del Comitato Scientifico di Monumenti Aperti, con un seminario-laboratorio dal titolo Itinerario per Villanova.
Partendo dalla parte del centro storico forse meno conosciuta, si ipotizza la stesura di un itinerario – con verifica sul campo - intorno alla piazza Garibaldi gravemente colpita dai bombardamenti del’43. È visibile la notevole trasformazione subita da quell’area, ancora capace di rivelare un legame tra la ricostruzione e gli edifici più antichi, che ha favorito l’ulteriore espansione della città verso la zona nord-orientale.
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