Eventi

La condizione dell'infanzia nel mondo

Autore: Francesca Cossu,
15 gennaio 2009, 13:45
Presentato il rapporto annuale dell’Unicef.

In contemporanea a tutte le città del mondo, anche a Cagliari è stato presentato il rapporto annuale sulla Condizione dell’infanzia dell’Unicef. Il sindaco di Cagliari Emilio Floris ha presenziato all’incontro al quale hanno partecipato l’Assessore alle Politiche Sociali Anselmo Piras, il capo Area Servizi al Cittadino Ada Lai, il Presidente Provinciale dell’Unicef Rossella Onnis e tanti bambini in rappresentanza delle scuole della città. Gli scolari hanno gremito i banchi della sala consiliare e per riuscire a far accomodare tutti, alcuni sono stati dirottati nella zona solitamente destinata al pubblico al terzo piano.

Il rapporto 2009, integrato a quello dell’anno scorso che, invece, trattò il tema della sopravvivenza infantile, è dedicato alla salute materna e neonatale nel mondo, e intende stabilire gli interventi da applicare su vasta scala per salvare più vite possibili, senza dimenticare il grido di battaglia che l’Unicef da sempre porta avanti: promuovere e tutelare la difesa dei diritti essenziali.

E proprio su questo tema il sindaco Emilio Floris, Ambasciatore dell’Unicef dal 2002 e ora al suo secondo mandato, ha offerto uno spunto di riflessione importante. “Pensiamo alle zone del mondo in cui la parola diritti non esiste, il diritto ad avere un nome, una famiglia, un’istruzione. Grande è il numero delle persone con funzioni rilevanti che, per conto delle Istituzioni, portano avanti l’osservanza della Carta dei Diritti dell’Unicef”.

La preoccupazione dell'Unicef si rivolge, in particolare, sulle condizioni che vedono protagoniste le donne prima e dopo il parto.
Affinché la gravidanza sia un evento da celebrare e non da temere, è necessario far il possibile per ridurre sempre più la percentuale di morti materne e neonatali nei paesi in via di sviluppo, dove si registrano ogni anno dieci milioni di decessi di bambini che muoiono prima di compiere cinque anni. Fenomeno tristemente noto come “miss cinque”, che si riflette, in termini ancor più devastanti, nei neonati con meno di 28 giorni di vita: quattro milioni di essi non riesce a sopravvivere.
E’ enorme il divario tra le morti delle donne che partoriscono nelle proprie abitazioni tra i paesi industrializzati e quelli non industrializzati.

Le cause dirette di questo fenomeno sono la mancanza di misure necessarie quali: le condizioni igieniche degli ambienti in cui avviene il parto, la carenza di strutture idonee, ma anche di personale qualificato e medicinali essenziali.
Le cause indirette possono essere individuate, invece, da malattie che assediano questi paesi, prime tra tutte l’HIV e l’AIDS.

“Sebbene esistano soluzioni efficaci che permettono di attenuare la gravità della situazione – il commento dell Presidente Provinciale e Regionale dell’Unicef Rossella Onnis - auspichiamo un intervento politico e sociale a livello Nazionale ed Internazionale”.

Come disse il grande Schopenhauer, la salute è tutto, ma senza salute tutto è niente.

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