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S. Eulalia, riportata alla luce una parte dell’antica Karales

Autore: Francesco Fuggetta,
18 dicembre 2008, 08:57
Dopo 18 anni di scavi apre al pubblico il complesso archeologico scoperto sotto la sagrestia della chiesa.

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Era il 13 gennaio 1990 quando il ritrovamento casuale di un pozzo diede il via agli scavi sotto la sagrestia della chiesa di Sant’Eulalia. I lavori, durati 18 anni, ora si sono conclusi portando alla luce un complesso archeologico che comprende un’area di 840 mq. Un’area pubblica, che si trovava all’estremo limite orientale dell’antica Karales, prima del suburbio.

Il percorso sotterraneo, praticabile già nel 1996, è stato ampliato e reso più funzionale con il finanziamento da parte del Comune di Cagliari, che lo ha, fra l’altro, dotato di vetrine e pannelli didattici. “E’ stata un’impresa ciclopica per una parrocchia”, ha commentato il Sindaco Emilio Floris, che questa mattina ha visitato il complesso con la Dirigente dell’Area Servizi al Cittadino Ada Lai. “Questo percorso museale costituisce un’importante tessera di un mosaico di risorse a disposizione della cittadinanza”. Un percorso che già da ora è in gran parte fruibile dai disabili, e a breve diventerà anche virtuale e interattivo. Prosegue, intanto, da parte degli archeologi, la meticolosa opera di elaborazione dei dati e dello studio dei numerosi reperti integri.

La scoperta più interessante riguarda una loggia porticata del IV sec. d.C., di eccezionali dimensioni: 8 metri di larghezza e 25 metri di lunghezza. “Un portico colonnato – spiega la Dirigente della Soprintendenza Donatella Mureddu – che doveva fungere da elemento di decoro, donando alla zona del porto un aspetto monumentale e scenografico”. Sono stati riportati alla luce anche una strada lastricata che all’epoca era connessa al mare, fiancheggiata da due edifici, un cortile e una cloaca, abbandonata in seguito ad un’alluvione.

“In questi 18 anni la parrocchia ha speso più di 2.500.000 di euro, per poter scavare 6.500 metri cubi di terra”, spiega il parroco di S. Eulalia, don Mario Cugusi. “E’ il frutto di una sinergia di intenti e di persone che hanno lavorato con grandissimo impegno ed entusiasmo: la parrocchia, la Soprintendenza, e le centinaia di studenti dell’Università di Cagliari, che da più di 10 anni collaborano con noi. Ora la chiesa di S. Eulalia viene nobilitata da questa struttura, che offriamo con gioia alla cittadinanza”.

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