Si è tenuta, presso il Centro comunale d'arte il Ghetto, la presentazione della mostra "Le stive e gli abissi. L'archeologia e i mari della Sardegna: dalle navi di bronzo allo scavo subacqueo", organizzata dalla Sopraintendenza per i Beni Archeologici per le province di Cagliari e Oristano in collaborazione con il Comune di Cagliari, Assessorato alla cultura.
Durante la mostra, che sarà inaugurata il 18 febbraio e si concluderà il 13 maggio, saranno esposti al pubblico gli oltre 350 reperti, rinvenuti nell'area marina compresa tra Cagliari e Oristano, dalla Sopraintendenza Archeologica negli ultimi 15 anni di attività.
Questo evento, come ha tenuto a sottolineare nel suo intervento l'Assessore alla Cultura del Comune di Cagliari Enrica Puggioni, è solo il tassello di un progetto molto più ampio che vedrà anche in futuro una gestione integrata, tra il Comune di Cagliari, la Sopraintendenza e l'Università per creare un sistema museale e archeologico integrato sul territorio .
L'Assessore, inoltre, ha voluto evidenziare anche un aspetto innovativo e importante della mostra, la creazione di percorsi curati con accorgimenti interpretativi per i non vedenti e gli ipovedenti.
"Non è più il tempo per fare le cose da soli, meglio scelte sinergiche e condivise che diano un'offerta culturale di più ampio respiro" come ha affermato il Sopraintendente per i Beni Archeologici per le province di Cagliari e Oristano Marco Minoja, che entusiasta di questa collaborazione, ha rimarcato che senza competenze e risorse condivise non si sarebbe potuto realizzare tale iniziativa.
Infine, la parte tecnica relativa alle ricerche svolte e ai reperti trovati è stata esposta dal progettista e curatore della mostra l'archeologo Ignazio Sanna, che si è detto soddisfatto di rendere fruibili a tutti le scoperte fatte in vent'anni di lavoro.
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