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Progetto Chernobyl. Accoglienza estiva bambini bielorussi

14 febbraio 2012, 08:36
Anche quest’anno le famiglie della Sardegna potranno accogliere un bambino bielorusso da uno a tre mesi, periodo giugno-agosto. Adesioni fino al 24 Febbraio 2012.

Anche quest’anno le famiglie della Sardegna potranno aderire al progetto Chernobyl Estate 2012 per accogliere da un mese a tre mesi, nel periodo giugno -  agosto, un bambino bielorusso.

Scopo dell’accoglienza è quello di regalare ai bambini un salutare cambio d’aria, il progetto coinvolge sia bambini degli orfanotrofi, sia bambini che hanno una propria famiglia. L’iniziativa promossa dall’Associazione Cittadini del Mondo Onlus riguarda tutto il territorio regionale.

Complessivamente in Sardegna si spera di accogliere circa 300 minori, Molti i bambini che torneranno dalle famiglie che li hanno già ospitati negli anni precedenti (è possibile farlo sino al compimento della maggiore età e sia d’estate che nel periodo Natalizio), mentre i bambini che arrivano per la prima volta avranno una età compresa fra i 7 e i 9 anni.

Un particolare appello è rivolto alle nuove famiglie che vogliono avvicinarsi per la prima volta all’esperienza dell’accoglienza, sono infatti ancora tanti i bambini per i quali occorre trovare una famiglia accogliente.

Le adesioni al progetto potranno essere date sino al 24/02/2012

Le famiglie possono richiedere informazioni ai seguenti recapiti:
cellulare 333/6811005  mail: cittadinidelmondo@tin.it sito web: www.cittadinidelmondo.info
Gli operatori dell’Associazione Cittadini del Mondo sono a disposizione degli interessati ogni Martedì, Mercoledì e Giovedì dalle ore 16,00 alle ore 18,00 presso la sede di Via Lanusei 29 a Cagliari.

Perché aderire. Dopo il disastro di Chernobyl, avvenuto il 26 aprile 1986, si è sviluppato un grandissimo movimento di solidarietà internazionale volto ad aiutare i  bambini bielorussi, vittime indifese del veleno radioattivo che è ricaduto in Belarus per oltre il 70%, il periodo trascorso in Sardegna consente di eliminare almeno in parte le radiazione accumulatesi nell’organismo. Le famiglie sarde sono in prima linea in questo grande movimento di solidarietà concreta.
 

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