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Bullismo: presentazione del nuovo Servizio di Consulenza Peer to Peer

7 novembre 2008, 13:29
Seminario internazionale al Lazzaretto di Cagliari il 14 e 15 Novembre 2008. Patrocinio del Comune di Cagliari e dell’Assessorato alle Politiche Scolastiche del Comune di Cagliari.

Parte 4 di 4

DATI STATISTICI INTERNAZIONALI SUL BULLISMO
Il primo ricercatore ad occuparsi di bullismo fu il professor Dan Olweus, dell’Università di Bergen in Norvegia, tutt’oggi considerato una delle massime autorità mondiali sull’argomento. Le sue prime ricerche, risalenti alla fine degli anni ’70, riscontrarono che il bullismo coinvolgeva circa il 16% degli studenti della scuola primaria e secondaria (9% vittime e 7% persecutori) evidenziando che il fenomeno tendeva a diminuire progressivamente con l’aumento dell’età. Agli studi di Olweus, seguirono negli anni ’80, quelli di Peter K. Smith in Inghilterra, dai quali emerse che il 27% dei soggetti intervistati era stato oggetto di prepotenze da parte dei compagni di scuola. Negli ultimi anni, altri ricercatori in Europa, Canada, Australia e Giappone hanno studiato il fenomeno trovando percentuali che oscillano dall’8% dell’Irlanda, al 15% della Spagna, al 12,5% del Giappone.

STATISTICA ITALIANA
La situazione italiana ricalca gli indici internazionali. La percentuale di studenti coinvolti in episodi bullistici si attesta, infatti, su valori compresi tra il 10% e il 25% a seconda della soglia di riferimento, con un numero maggiore di bulli rispetto alle vittime.
Le ricerche effettuate confermano che il fenomeno è più elevato nelle prime fasi dello sviluppo e tende a diminuire progressivamente con l’età: si passa, infatti, da un 28% nella scuola elementare,  al 20% nella scuola media, a circa il 10-15% nelle scuole superiori.
In termini di differenze di genere, emerge che le ragazze utilizzano e subiscono maggiormente forme di bullismo indiretto (pettegolezzi) e relazionale (esclusioni), mentre sono prevalentemente appannaggio maschile le aggressioni fisiche, le minacce, i furti, le azioni di vandalismo e le offese omofobiche.

Dai risultati delle indagini condotte in Sardegna non emergono elementi di significativa differenza con il resto del territorio nazionale.


DATI STATISTICI INTERNAZIONALI SUL CYBERBULLISMO
Le ricerche condotte in Europa (Smith, 2006, 2007) individuano, attorno al 20%, le vittime di cyberbullismo.

DATI STATISTICI ITALIANI SUL CYBERBULLISMO
Nel periodo compreso tra Febbraio e Maggio del 2008, l’I.FO.S. - Istituto di Formazione Sardo - ha svolto una ricerca conoscitiva sul fenomeno del cyberbullismo.
Attraverso la somministrazione di un questionario (modifica, effettuata dall’I.FO.S., degli originali di P.K. Smith e D. Olweus e della revisione italiana di M. Maggi), è stato analizzato un campione di 1047 ragazzi, tra gli 11 e i 20 anni, studenti di scuole medie e superiori, casualmente scelte nelle regioni di Sardegna, Lazio, Marche, Sicilia, Lombardia.

Nello specifico, il campione è così costituito: 
 


Maschi
Femmine
Totale
Scuola Media
337
365
702
Scuola Superiore
147
198
345
Totale
484
563
1047


Per quanto riguarda il campione delle scuole medie, le cybervittime risultano essere il 14% (95 su 702). Non ci sono differenze percentuali sostanziali tra i due sessi: le ragazze vittime di cyberbullying, infatti, si attestano al 13% (48 su 365), i maschi al 14% (47 su 337).

Due, invece, gli aspetti interessanti del risultato emerso dal campione delle scuole superiori:
l’alta percentuale di ragazze che dichiara di essere stata vittima di cyberbullismo: il 23% (46 su 198), di fatto, quasi 1 su 4:
di contro, la bassa percentuale di ragazzi: il 6% (solo 9 su 147)
Complessivamente, nel campione delle scuole superiori, le cybervittime risultano essere il 16% (55 su 345).

Gli studenti delle scuole medie che, invece, dichiarano di aver preso parte, almeno una volta, ad episodi di cyberbullying, rappresentano il 12,2% (86 studenti su 702).
Più alto è il numero dei maschi “cyberbulli”, 15% (50 ragazzi su 337); più bassa, ma comunque significativa, è la percentuale delle ragazze, 10% (36 ragazze su 365).

Percentuali più elevate si riscontrano nel campione delle scuole superiori. Il 17,4% degli studenti (60 su 245) dice di aver fatto cyberviolenze almeno una volta negli ultimi mesi.
Interessante rilevare come, in questo caso, la percentuale più alta di cyberbulli sia tra le ragazze: 19,2% (38 su 198) contro il 15% dei ragazzi (22 su 147).
Così come apparentemente più esposte a subire cyberprepotenze, le femmine, quindi, sembrano allo stesso tempo le più coinvolte anche nell’agirle.

DATI STATISTICI SUL CYBERBULLISMO IN SARDEGNA
In linea con il dato nazionale, i risultati emersi dall’analisi del campione di studenti sardo (composto da 266 alunni delle scuole medie, 264 delle scuole superiori).
Nella percentuale di cybervittime non ci sono sostanziali differenze tra i due campioni: nelle scuole medie la percentuale si attesta al 13,5%, nelle superiori al 13,6%.
Cresce, invece, negli anni il numero di coloro che dichiarano di aver fatto cyberviolenze almeno una volta negli ultimi mesi: la percentuale del 12% rilevata alle medie, sale al 18% nelle scuole superiori.

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