Eventi

Una Mostra per la Guardia di Finanza

Autore: Barbara Piras,
31 marzo 2011, 13:21
Un viaggio attraverso la storia, la numismatica e la legalità della nostra Nazione.

La Guardia di Finanza racconta l'Italia unita: uniformi, documenti storici, monete: è questo il titolo della mostra che, inaugurata sabato 26 marzo, rimarrà aperta fino al 7 aprile e accoglierà i visitatori nei locali dell'ex Liceo Artistico di Piazza Dettori. Un appuntamento da non perdere che attirerà la curiosità degli adulti ma anche dei più giovani in un percorso che offre l'occasione di ripercorrere la storia e l'attività dei finanzieri nel corso dei secoli.

L'iniziativa, legata ai festeggiamenti per i 150 anni dell'Unità d'Italia, è stata promossa dal Comune di Cagliari e dal Comando Regionale della Guardia di Finanza della Sardegna di concerto con l'Associazione Culturale Caravella e il Dipartimento di Studi Storici, Geografici ed Artistici dell'Università degli Studi  di Cagliari. Ha avuto il patrocinio del Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, della Regione Sardegna e della Provincia di Cagliari.

La mostra si apre con una rivisitazione delle uniformi dei principali corpi d'armata della Guardia di Finanza che esistevano negli antichi Stati preunitari: la prima divisa è quella da Granatiere del 1774(il Corpo faceva parte dell'Esercito) con il compito specifico di occuparsi delle frontiere. Come spiega il Tenente Colonnello Domenico Luppino, che ci guida attraverso la storia:” I primi finanzieri non presentavano quegli elementi che ci contraddistinguono, le fiamme e le stellette, e facevano parte a tutti gli effetti di un Corpo d'elite dell'Esercito. Si prosegue con altre figure come quella dell'Alfiere e del Tamburino che aveva il compito di scandire i tempi della marcia. È visibile una rappresentazione in miniatura della Legione delle Truppe leggere di quel periodo con tutte le specialità presenti nel reparto militare. Ci sono poi le divise risalenti al Regno di Sardegna e al Regno delle Due Sicilie, per arrivare al primo finanziere dell'Italia Unita del 1862. Soltanto nel 1907 compaiono per la prima volta le caratteristiche stellette. La carrellata delle uniformi si conclude con quella del finanziere mobilitato nella prima guerra mondiale poiché l'Unità si conclude con l'occupazione di Trento e Trieste. Si tratta di riproduzioni poiché le divise originali sono conservate dentro teche di vetro presso il Museo Storico della  Guardia di Finanza a Roma.

Si può curiosare tra le principali leggi risalenti alla fondazione della Guardia di Finanza: nel 1862 il Re Vittorio Emanuele II sancisce l'ordinamento delle Guardie Doganali; nel 1881 Umberto I legifera l'ordinamento della Guardia di Finanza; infine, nel 1906 Vittorio Emanuele III, con il Nuovo Ordinamento della Regia Guardia di Finanza, concede la bandiera di guerra e , qualche anno più tardi, nel 1911 le stellette. Altri documenti storici, per la maggior parte risalenti al periodo sabaudo, possono essere visionati insieme ad un paio di manette dell'epoca a forma di catena, ben lontane da quelle attuali.

L'aspetto numismatico non poteva essere trascurato considerato il grande compito che la Guardia di Finanza assolve nel campo della sicurezza economica e finanziaria. “Da sempre ci occupiamo- ha spiegato il Ten. Col. Luppino- di monetazione  e di traffico di denaro”. Sono perciò esposte le principali monete presenti nel passato: da quelle del Regno d'Italia e della Repubblica d'Italia ai tempi di Napoleone Imperatore, a quelle monete in oro e argento battute dagli Stati Italiani assediati(Milano 1848 in occasione delle famose Cinque Giornate; Venezia 1848 insorta contro gli Austriaci). Sono documenti molto significativi perchè manifestano la grande volontà di perseguire il sogno dell'unitarietà. Una cartina dell'Italia ancora divisa per stati spiega quali erano le diverse monete circolanti su tutto il territorio sul quale erano presenti molteplici posti di frontiera e dove i controlli risultavano piuttosto difficoltosi. È visibile la prima moneta emessa dal neonato regno d'Italia nel 1861. Sono presenti anche le monete emesse nel 1911 in occasione del 50° anniversario dell'Unità.

Alle pareti una carrellata di scene di vita della Guardia di Finanza, alcune degne di un approfondimento come quella del finanziere a guardia di una salina a vigilare su un prodotto che in passato era considerato un bene di primaria necessità. O ancora quella che testimonia la partecipazione della Guardia di Finanza all' Amministrazione Fiduciaria Italiana per la Somalia(AFIS) nel 1950. “Alla fine della secondo conflitto mondiale- spiega il Ten. Col. Luppino-  avevamo perso tutte le nostre colonie, ma per i dieci anni successivi siamo stati in Somalia in un regime di amministrazione fiduciaria. I nostri finanzieri addestravano i somali nei compiti di controllo e di salvaguardia del territorio”.      

Proseguendo nel percorso è stata esposta una rassegna di dipinti dei principali artefici dell'unificazione italiana, da Cavour a Garibaldi, da Mazzini a Vittorio Emanuele III, realizzati dal pittore Graziano Angelo.
Si può ammirare la riproduzione del fucile che sparò il primo colpo nella grande guerra mondiale del '15-'18. “La storia ci consegna- ricorda il Ten. Col. Luppino- le gesta di due finanzieri, uno dei due era sardo, che sorpresero due austriaci in procinto di varcare il confine e spararono il primo colpo di fucile. Negli anni '30, dopo minuziose ricerche, siamo riusciti a rintracciare quel fucile il cui originale è conservato presso il Museo Storico della Guardia di Finanza a Roma”.

Non è stato trascurato l'aspetto moderno dell'attività dei finanzieri, strettamente legato alla lotta all'evasione e all'illegalità economica. I visitatori verranno guidati attraverso la scoperta del vero e del falso della monetazione. Una sezione della mostra che può destare curiosità: a chiunque lo richieda saranno spiegati gli aspetti che distinguono una moneta contraffatta da quella vera. Due vetrine sono dedicate alla comparazione tra il vero e il falso di monete e banconote partendo da quelle esistenti nel Regno d'Italia fino ad arrivare ai giorni nostri. Qualche particolarità: un biglietto da 100 euro realizzato dalla Banca tedesca e fuso in un blocco di vetro a farne un pezzo unico viene venduto sottocosto a 95 euro pur di essere reclamizzato dalla banca stessa, ci spiega il Tenente Colonnello. Si possono ammirare anche la moneta da 1 euro dorata e i 10 centesimi su un tondello diverso. “Queste sono monete create illecitamente in Zecca- prosegue Luppino- per creare delle rarità e incentivare il mercato del collezionismo. Sul mercato nero la moneta dorata da 1 euro ha un valore che si aggira intorno ai 5.000 euro, i 10 centesimi su tondello da due valgono intorno ai 3.000 euro”.
Il visitatore potrà scoprire tutti i segreti della falsificazione ed evitare magari di ritrovarsi denaro contraffatto nel portafoglio.   

Appuntamento all'Ex Liceo Artistico di Piazza Dettori fino al 7 aprile. La mostra è visitabile tutti i giorni della settimana dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20.  

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