Eventi

La Ciociara al Teatro Massimo di Cagliari

28 marzo 2011, 15:13
Mercoledì 30 marzo alle ore 21 con repliche fino al 3 aprile 2011.

XXXI Circuito Teatrale Regionale Sardo
Stagione di Prosa 2010/2011
Teatro Massimo- Cagliari
Fondazione Teatro di Napoli - Teatro Bellini

LA CIOCIARA
di  Annibale Ruccello
tratto dall' omonimo romanzo di Alberto Moravia

scene e regia Roberta Torre
costumi Mariano Tufano
musiche Massimiliano Pace

con
Donatella Finocchiaro, Daniele Russo
e con Marcello Romolo, Rino Di Martino
e
Lorenzo Acquaviva
Rocco Capraro
Martina Galletta
Liborio Natali

con la partecipazione di
Dalia Frediani
 

Il 30 marzo 2011 alle ore 21.00 al Teatro Massimo di Cagliari ultimo appuntamento con la Stagione di prosa 2010-2011 organizzata dal Cedac Sardegna. Donatella Finocchiaro insieme a Daniele Russo sono i protagonisti de La Ciociara , scene e regia di Roberta Torre, una produzione Fondazione Teatro di Napoli - Teatro Bellini.

In scena con loro Marcello Romolo, Rino Di Martino insieme a Lorenzo Acquaviva, Rocco Capraio, Martina Galletta, Liborio Natali, con la partecipazione di Dalia Frediani

Lo spettacolo rimarrà al Teatro Massimo di Cagliari fino al 3 aprile 2011.

Donatella Finocchiaro e Daniele Russo incontreranno il pubblico cagliaritano venerdì 1 aprile 2011 alle ore 17.00 presso la Sala Ersu in Corso Vittorio Emanuele II, 68 –VIII piano.
Coordina il giornalista del Manifesto Gianfranco Capitta.

ORARIO SPETTACOLI TEATRO MASSIMO CAGLIARI
TURNO A mercoledì 30 marzo 2011 ore 21
TURNO M giovedì 31 marzo 2011 ore 17
TURNO B giovedì 31 marzo 2011 ore 21
TURNO C venerdì 1 aprile 2011 ore 21
TURNO D sabato 2 aprile 2011 ore 21
TURNO E domenica 3 aprile 2011 ore 19

Biglietti
Primo settore                   intero 27 euro                 ridotto 20 euro
Secondo settore             intero 22 euro                 ridotto 16 euro
Loggione                          intero 15 euro                 ridotto 10 euro

Biglietti pomeridiana
intero 16 euro                 ridotto 12 euro

Lo spettacolo dura 2 ore compreso intervallo.

 

LO SPETTACOLO
Dal capolavoro letterario e dal film di Vittorio De Sica che valse l’Oscar a Sofia Loren, Annibale Ruccello nel 1985 trasse la riduzione teatrale de “La Ciociara”, ricevendo il consenso entusiasta di Alberto Moravia. La sensibilità e la provata capacità di Roberta Torre, regista affermata di cinema, la restituisce oggi al teatro con tutta la sua forza dirompente e l’intensa profondità. Donatella Finocchiaro, che tante volte ha dato vita nel cinema ed in teatro a personaggi di potente carica emotiva, è Cesira, la Ciociara, mentre Daniele Russo è Michele, l’uomo del quale è innamorata, l’idealista partigiano che morirà per salvare altre vite umane.

I costumi sono di Mariano Tufano, vincitore tra l’altro del David di Donatello per i costumi del film “Nuovo mondo” di Emanuele Crialese.

 

La ciociara: guerra di  fantasmi
È passata la guerra e anche la violenza che le ha trafitte: una madre e una figlia oggi stanno litigando per l’acquisto di un’automobile. Così ha inizio la nostra storia.

Come se nulla fosse successo, nella Ciociara di Ruccello a farla da padrone sono i Fantasmi. Fantasmi della brama di avere, possedere oggetti di consumo semplici come può essere un televisore o una macchina nuova.

Qui Cesira non è più quella madre sconvolta sul ciglio della strada polverosa a chiedere pietà per la sua povera figlia violata, Rosetta non è quella che non sarà mai più come prima dopo le mani estranee sul suo corpo di bambina: il fantasma di quella violenza si è tramutato in quotidiana banalità come se nulla fosse, l’ha cambiata per sempre  in modo subdolo e silenzioso.

È questa la vera violenza che nella scrittura di Ruccello ci proietta in un universo dell’orrore dove tutto viene dimenticato in cambio di una normalità apparente e inquietante.

È straordinariamente attuale questa Ciociara, ci parla dei nostri giorni e di mutamenti apparentemente impercettibili ma definitivi. Ci parla anche della nostra Italia e dell’oggi, come in  ogni testo straordinario è anche  stato profetico Annibale Ruccello.

E dunque se di fantasmi si tratta ho immaginato una messa in scena che possa materializzare i ricordi e il passato, che li traduca in immagini proiettate, che li chiuda in una scatola magica che molto ricorda una vera e propria proiezione da cinema.

Ed ecco quindi che il cinema e  il teatro interagiscono strettamente in questa Ciociara, oggi e ieri si mescolano continuamente lasciando ai protagonisti della scena una doppia anima che li rende corpi capaci di interagire con i fantasmi.

Pochi oggetti sulla scena e un mondo di proiezioni interiori e non solo: un viaggio dove ieri e oggi prendono forma e ci trascinano avanti e indietro nel tempo.

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